«Il presidente? È un single. Da parecchio tempo. E un single, è libero». Flavio Briatore ha in comune con il premier una passione sconfinata per la Sardegna, e una lunga frequentazione che nasce proprio sotto al sole della costa Smeralda. E nel leggere i racconti sulle feste a Villa Certosa traboccanti di starlette, il team manager della Renault si infiamma: «Vuol sapere la verità? Tutta questa storia nasce dall’invidia ».
Invidia della sinistra nei confronti del premier?
«Appunto. Del resto, che cosa sono diventati, è lì da vedere. Un gruppetto che litiga su tutto e si accorda su una cosa soltanto: l’antiberlusconismo. Che poi è odio nei confronti di chi ce l’ha fatta. Guardi il Billionaire: era una discoteca, e grazie al livore è diventata quasi un simbolo negativo. Per pochi, fortunatamente ».
Perdoni. Ma aerei pieni di ragazze che convergono sulla Sardegna non sono qualcosa di inadatto a un premier?
«Il presidente ama circondarsi di persone giovani: sono meno noiose, ti danno ispirazione, sono il futuro. In più, lui è una persona di una generosità unica. Villa Certosa è una meraviglia del mondo, ma non un bunker: lui ama condividerla. Ci ha invitato anche i camerieri del Billionaire. È vero: Berlusconi ama piacere. Ma non è un reato. Anzi, credo non sia nemmeno un difetto».
Magari succede che qualche ragazza scambi la naturale empatiadel presidente per qualcosa d’altro...
«Può accadere. Ma può accadere a tutti. E segnatamente a una persona nella sua posizione. Anche a me, a volte, è capitato... ».
Ma che cosa succede nelle feste di Villa Certosa?
«Ma che vuole che succeda? Sono feste molto carine, molto garbate. Mai visto nulla non dico di trasgressivo, ma nemmeno di malizioso. Neanche si strabeve, per dire. C’è il presidente che si dà un gran daffare nel far sentire tutti a proprio agio. Individua subito chi è un po’ più rigido, intimidito da una situazione così fuori dal comune, e si fa in quattro per coinvolgerlo ».
Vabbè, ma ci racconti una di queste feste.
«Le feste sono il presidente che racconta, c’è la musica, e soprattutto c’è la visita a questa villa sensazionale. E mi creda, io di case belle ne ho viste in tutti i continenti... Lui non me l’ha mai detto, ma credo che alla fine la regalerà alla Sardegna. Comunque, lui porta in giro i suoi ospiti, racconta, conosce ogni albero, ogni pianta. Spiega certe scelte. Poi, c’è il gioco del vulcano... ».
E come funziona?
«Lui chiacchiera del più e del meno, e quando il gruppo si avvicina al laghetto finge di preoccuparsi: 'Il fatto — dice— è che pochi lo sanno, ma la Sardegna è una zona vulcanica, potrebbero esserci dei fenomeni...' E a quel punto si sente un’esplosione pazzesca, ci sono degli effetti tipo fiamme, luci... è un gioco».
Però, a gettare una luce diversa anche sulle feste di Villa Certosa è stata la stessa moglie del presidente. Il «divertimento dell’imperatore», le «vergini che si offrono al drago», persino «l’uomo malato»...
«Ripeto. Il presidente del Consiglio è un single. E si comporta da single. Io a Capodanno ho invitato in Kenia 25 amici. Un po’ li ho scelti io, altri sono stati invitati da mia moglie Elisabetta. Normale. Ma se uno la moglie non ce l’ha, gli amici se li deve scegliere da solo».
Veramente, il presidente risulta sposato.
«Lo sanno tutti che da molto tempo non vivevano insieme. Con la moglie il rapporto è formale da anni, non da marito e moglie. Senza voler fare gossip, anche lei si fa la sua vita con i suoi interessi e le sue passioni. Io credo che Berlusconi senta la solitudine del potere».
Perdoni: il presidente sembra tutto tranne che solo. E non è una battuta su meteorine, letterine, veline e quant’altro...
«E invece penso sia così. I figli stanno crescendo e prendono le loro strade. Mentre la signora nei confronti del marito è sempre stata molto assente, anche nella sua vita pubblica: mi pare che lo abbia accompagnato non più di tre volte. E a Villa Certosa, lei non ce l’ho mai vista. Una moglie, io credo, dovrebbe essere presente. Soprattutto: se non vivi con una persona, cosa ne sai? Non hai elementi per scandalizzarti per quello che fa. E forse, non ne hai neppure il titolo... E poi, sempre prima delle elezioni certe uscite. Sembra filoguidata».
E i ciondoli a farfalla?
«Ma che c’è da inventare su questo? Sono un regalo alle ospiti. Penso ne avrà distribuiti a migliaia. Quando si va a Villa Certosa, per gli uomini ci sono sei cravatte e le signore ricevono il ciondolo. Punto. Soltanto mia moglie, non so quanti ne abbia... ». (Corriere della Sera)
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