Michela Vittoria Brambilla ora ha un suo partito. Moltissimi già la liquidano. Molti la sfottono. Pochi riescono a ignorarla. Ma la Brambilleide in corso va seguita. Perché:
1) Giudicata (bene) «un elemento di discontinuità» o assai più spesso (male) «una professionista dell’anticasta» e altro, Brambilla ha conquistato una surreale centralità nei pasticci di centrodestra (e altro). Dilagante, imprescindibile causa presenzialismo, energia e capoccione rosso, è al momento la donna più visibile della politica italiana.
2) Lo è per volere di Berlusconi, ovvio. Ha puntato su di lei per la grinta e l’aspetto. Capita a molte politiche giovani e di bell’aspetto, di venir lanciate da leader maschi soprattutto per quello. Poi, delle belle in politica, sono sempre in tanti a dire «ma è una deficiente». Ne siamo sicuri? Brambilla non è una miss, è una lecchese graziosa e slavata che ha lavorato duramente e con astuzia per diventare un’icona strappon-sexy: studiando tinte per capelli, giacchine sciancrate, accavallamenti e autoreggenti (vabbé, il suo capo indossa di peggio).
3) Il lavoro è servito. Con la sua aria da politica venuta da Cartoonia, Morticia Addams rossa, Jessica Rabbit magra, Brambilla è diventata figura di culto per chi segue i dibattiti tv. Parla chiaro anche se dicono sbagli un po’ di cifre; recita da protagonista; è meno ipocrita e untuosa di buona parte degli altri attori del teatrino. D’altra parte non si vota a Cartoonia, al massimo a Courmayeur, a novembre. Allora si vedrà quanto davvero funzioni.
4) In più, a differenza di tanti compagni di teatrino della politica autoreferenziale, Brambilla rappresenta sul serio un pezzo di Italia. E di donne italiane, del Nord, giovani, gran lavoratrici, amanti dei soldi senza complessi; e (con qualche complesso tenuto a bada) aggressive e poco modeste nel vestire. A Milano e nella città infinita che le sta intorno tante sono come lei. Chissà se si identificheranno, se la troveranno eccessiva, o se il bombardamento anti-Brambilla gliela renderà ridicola e non si vorranno specchiare (è un rischio, si sa).
5) Creatura berlusconiana catapultata nel bailamme ri-organizzativo (forse) della Cdl, Brambilla è una figura interessantissima. Lanciata come innovazione finta, potrebbe diventare vera per eterogenesi dei fini. O per sua furbizia, magari. O per eccessi di antibrambillismo altrui. Prepariamoci a un autunno brambillesco, comunque (ora si temono interviste al suo parrucchiere, e altro).
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