Erano in molti in Forza Italia a pensare che prima di sera sarebbe arrivata una parola di Silvio Berlusconi. Giusto per fare chiarezza, visto che ieri tutti i giornali raccontavano quanto fosse deciso il Cavaliere ad andare dal notaio per registrare nomee simbolo del Partito della libertà. Invece no, facevano sapere nel primo pomeriggio AnsaeApcom, visto che della questione si era già occupata Michela Brambilla lo scorso 31 luglio. Insomma, tutto già fatto, tutto già registrato. E direttamente in sede comunitaria. È un attimo, e subito la linea dedicata di villa Certosa inizia a squillare ininterrottamente, per non parlare del cellulare di Paolo Bonaiuti, bersagliato da deputati e senatori alla ricerca di qualche chiarimento. Che arriva puntuale, con la Brambilla a dire che ha agito «su mandato di Berlusconi » e Niccolò Ghedini a spiegare che l’ex premier è già legalmente «titolare di nome e simbolo». Una notizia che peraltro già circolava in Forza Italia da qualche giorno, riportata da un deputato che ha avuto occasione di vedere più d’una volta il Cavaliere in Sardegna. L’ex premier, invece, chiuso a villa Certosa, sceglie la via del silenzio fino a tarda sera («Tanto rumore per nulla»).
L’ex premier, racconta chi l’ha sentito, «è assolutamente convinto di aver imboccato la strada giusta». Perché, ripete più d’una volta, in questo modo «possiamo intercettare una fetta di elettorato che non si riconosce né in Forza Italia, né negli altri partiti del centrodestra ».Unnumero di voti consistenti che il Cavaliere ha fatto quantificare con più di un sondaggio. «Vale dal 2 al 4%», insiste Berlusconi con l’ennesimo scettico, preoccupato che il Pdl possa influire negativamente sulla stagione dei congressi provinciali di Forza Italia che si aprirà a settembre. E, assicura, «non ci sarà alcuna sovrapposizione».
Insomma, si tratterà di due soggetti politici distinti. E dunque, per usare le parole di Roberto Formigoni e Maurizio Lupi, ieri al Meeting di Cl, «ben venga il Pdl se Forza Italia resta forte». Ma c’è un altro elemento del quale il Cavaliere pare essere più che soddisfatto. La querelle estiva sul Pdl aperta dallo scoop de La Stampa e rilanciata da tutti i giornali ha infatti riportato il centrodestra al centro del dibattito politico. Così, se la scorsa settimana Berlusconi lamentava lo spazio dedicato dai quotidiani al Partito democratico («se oggi sono due pagine al giorno, da settembre saranno quattro»), da ieri il trend pare cambiato. Con il Partito della libertà che ha contribuito in modo decisivo a riequilibrare il confronto. D’altra parte, spiega il deputato azzurro Osvaldo Napoli, «il solo annuncio di un nuovo progetto ha rimesso in movimento il confronto nel centrodestra, impaludato da almeno due anni su questioni come la “discontinuità”, estranee al sentimento comune».
Sarà anche per questo che Berlusconi ha buttato lì alla Brambilla di organizzare per metà ottobre a Roma una convention nazionale di tutti i Circoli delle libertà, con tanto di presentazione ufficiale del simbolo. Giusto per non lasciare campo aperto alle primarie del Partito democratico in programma il 14 ottobre.
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