Una voce fuori dal coro |
Scritto da Lorenzo Matteoli | |
lunedì 02 gennaio 2012 | |
In effetti le domande sono dieci e le implicazioni sono durissime: il rigore analitico di questo professore è cristallino. Il messaggio per Monti è un richiamo severo al rigore effettivo e non solo parlato. Ecco le domande:
Domanda numero 1:
Perché la sostituzione di Berlusconi con Monti, nonostante la indubbia maggiore credibilità internazionale di quest’ultimo, si è accompagnata ad un aumento dello spread anziché a una sua diminuzione?
Domanda numero 2:
Se la ragione per cui il nostro spread non scende è davvero la riluttanza delle autorità europee a irrobustire il fondo salva-Stati perché lo spread della Spagna oscilla senza una netta tendenza all’aumento o alla diminuzione, mentre il nostro mostra una chiara tendenza all’aumento?
Domanda numero 3:
Perché la situazione relativa di Italia e Spagna si è deteriorata drammaticamente nelle ultime quattro settimane, che hanno visto il nostro spread rispetto alla Spagna passare da 66 punti base a 174?
Ricolfi disaggrega le tre domande in altre dieci domande e fornisce una serie di ipotetiche risposte delle quali l’ultima è una sintesi molto franca, per non dire impietosa:
Forse, scrive Ricolfi, se i mercati hanno punito l’Italia non è nonostante la manovra di Monti, ma – in un certo senso – a causa di essa. La credibilità di Monti, la sua serietà, il suo coraggio non sono bastati per la semplice ragione che i mercati hanno colto l’impianto recessivo della manovra, nonché il carattere tuttora evanescente della cosiddetta “fase 2” quella che dovrebbe rilanciare la crescita
In termini di grande pacatezza e moderazione e sulla base del suo solido profilo di competenza, come nel suo stile, Ricolfi denuncia con molta franchezza le contraddizioni del decreto dovuto che a fronte di alleggerimenti fiscali sulle imprese per 2,5 miliardi comporta anche aumenti dei costi di produzione per i lavoratori autonomi e le imprese, come la maggiorazione delle quote contributive, le nuove imposte sugli immobili, e gli aumenti del costo dell’energia.
Il governo del prof. Monti deve uscire dal compiacimento accademico e deve smettere di camminare sulle uova per paura di rompere qualche radicato privilegio e di disturbare la resistenza corporativa della casta sindacale e degli altri negativi poteri del sistema Italia. Ha un mandato ampio: fare uscire il paese dall’emergenza. Ha una maggioranza parlamentare granitica. Gode di corale appoggio della stampa. Faccia. Non possiamo rischiare il fallimento per eccesso di credibilità. (Legno Storto)
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