San Valentino
– La festa degli innamorati è un’invenzione della lobby dei fiorai. Tuonare contro.
– Per i single il 14 febbraio è il giorno più doloroso dell’anno, dopo il Natale.
– La sera di San Valentino è impossibile trovare un ristorante in centro. E se lo trovi e ci vai con un amico vi guardano e vi sorridono complici. Deprecarlo.
– La cosa più dura da sopportare sono i servizi dei tg sulla festa degli innamorati. Trovarli persino più scarnanti di quelli sulla canicola estiva e sulla morsa del gelo. Convenirne.
– Dopo aver ricordato che San Valentino è il patrono di Terni, invitare provocatoriamente a immaginare una dichiarazione d’amore con spiccato accento umbro. In Umbria: evitare.
– Avere dato un nuovo significato all’espressione “Il massacro di San Valentino” il giorno che si è lasciata la fidanzata dimenticando fosse il 14 febbraio.
– Dire di usare da anni un servizio di sms con frasi d'amore già pronte suggerisce una scorza ruvida e irriverente sotto cui si cela un cuore tenero.
– L'amore è sopravvalutato. Sostenere di averlo trovato scritto in un cioccolatino underground.
– Attendere con ansia ogni anno il nuovo spot dei Baci Perugina. Insuperato quello per la nuova confezione con lo slogan dada “Tubiamo?”
– Non appena possibile citare “Innamoramento e amore” di Alberoni e parlarne male. Replicare stroncando anche “L’arte di amare” di Erich Fromm. Non è necessario averli letti.
– Nelle serie tv americane si capisce al primo episodio che i protagonisti si innamoreranno, ma raramente si baciano prima della terza stagione.
– Con tutto il rispetto per i Peanuts, l’uso di spedire Valentine stimola un'esagerata attitudine alla competizione negli adolescenti. Concionare contro la crudezza della società statunitense.
– Ho capito di essere innamorato il giorno in cui, in un bar, sentendo suonare il telefono, ho gridato: “E’ per me!” (Dino Risi)
– Detestare tutte le feste comandate. Dire di fare regali al partner in qualunque giorno dell’anno, tranne che a San Valentino. (Vedi seguente)
– Dimostra vigore speculativo sostenere che fare a tutti i costi gli originali, ignorando la festa degli innamorati, sia una forma di conformismo survoltata. Replicare che adottare questa logica è come fare un salto mortale da seduti e ritrovarsi nella posizione iniziale. Eventualmente arabescare varianti metaforiche.
– Plaudire al sindaco di Verona che già anni fa ha concesso di scrivere messaggi d’amore sul muro sotto il balcone di Giulietta, in omaggio a una tradizione quasi secolare. Contestualmente scagliarsi contro quella stronzata dei lucchetti di Ponte Milvio.
– Chiedersi se qualcuno sia mai riuscito a fare colpo su una ragazza scrivendo sul muro a caratteri cubitali: “Cucciola 6 mia per sempre”.
– L'amore è da reinventare, si sa. (Arthur Rimbaud)
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