Vi racconto una storia (vera). Negli anni tra il 1970 e il 1975 ho fatto le scuole elementari. Eravamo una classe mista di 32 bambini e bambine. Il nostro Maestro (con la M maiuscola) era il Signor Pietro Rossi, che all’epoca aveva circa 35 anni. Era il nostro unico Maestro ma non ha mai avuto problemi di disciplina seppur con una classe molto numerosa. Non era autoritario – nemmanco per sogno – era autorevole e noi lo adoravamo! In 5 anni non ci ha mai messo una nota (individuale o collettiva) e non ha mai espulso dall’aula nessuno.
Il Signor Maestro Pietro Rossi era una persona straordinaria: oltre a portare a termine (sempre in anticipo) il programma ministeriale egli ci appassionava alle più svariate discipline. Con lui abbiamo imparato il francese cantando (!), abbiamo imparato a giocare a scacchi (a 6 anni!), abbiamo imparato la matematica con il “metodo Papy” (metodo binario di zero e uno, quello che usano i computer…), abbiamo letto il Diario di Anna Frank e Un anno sull’Altipiano di Emilio Lussu.
In gita scolastica – invece delle soliti “banali” mete come Verona, Venezia, Mantova – il Signor Maestro Pietro Rossi ci ha portato a vedere le trincee della Prima Guerra Mondiale sull’Altipiano di Asiago dove avevano combattuto i nostri bisnonni…
Il Signor Maestro Pietro Rossi – come già detto – era adorato dai suoi discepoli e sommamente rispettato da tutti quelli che avevano il privilegio di conoscerlo. Era una persona appassionata del suo lavoro, serio, preparato, scrupoloso, mai inutilmente “lamentoso”. In 5 anni non ha mai fatto nemmeno un’ora di assenza dalla cattedra! Noi – in 5 anni – non abbiamo mai visto un supplente…
Ma il Signor Maestro Pietro Rossi era – per l’ottuso Stato italiano – un “semplice maestro delle elementari”, con relativa paga da fame…
Il Signor Maestro Pietro Rossi aveva 2 vestiti grigi, uno invernale più pesante ed uno estivo più leggero… Il Signor Maestro Pietro Rossi aveva 2 paia di scarpe, quelle nere, grosse, invernali e quelle marroni, leggere, estive… Il Signor Maestro Pietro Rossi aveva 3 camice bianche invernali a maniche lunghe e 3 camicie azzurre estive a maniche corte… Il Signor Maestro Pietro Rossi veniva a scuola (estate e inverno, pioggia o neve) sempre e solo in bicicletta… Il Signor Maestro Pietro Rossi aveva – come “auto di famiglia” – una 500 usata bianca con l’interno in similpelle nera… Il Signor Maestro Pietro Rossi – sposato e con figli – viveva in affitto in un piccolo appartamentino di periferia…
Insomma il Signor Maestro Pietro Rossi – insegnante e uomo esemplare – aveva un tenore di vita a dir poco misero! Ebbene nessuno – nessuno – lo ha mai sentito lamentarsi! Mai!
E adesso veniamo all’oggi…
Tg3 Veneto di ieri, solito servizio – quello di tutti gli anni – sull’inizio dell’anno scolastico con relative proteste degli insegnanti…
Le maestre (con la m minuscola) delle elementari (che adesso si chiamano “primarie”) in coro a lamentarsi per questo o quello…
Ma vediamole queste maestrine, tutte lamentose e tutte uguali: capello fresco di parrucchiera, sopracciglia “scolpite”, abitini in “ultimi colori moda”, scarpe trampolate, unghie modello lap-dance, smartphone in mano, auto parcheggiata fuori: indistinguibili dalle commesse di Benetton o Sisley… anche nell’atteggiamento, nel linguaggio, nella cultura…
E queste sgallettate maestrine-fashion si lamentano pure? Per loro le parole “passione per il lavoro”, “dedizione”, “impegno”, “autorevolezza” non hanno proprio alcun significato! No, per queste maestrine-fashion l’importante è accaparrarsi il sicuro posto pubblico, poi si vedrà…
E i bambini, i discepoli, gli alunni? Ma chissenefrega degli alunni, quelli sono solo una scocciatura tra uno stipendio e l’altro…
Che infinita tristezza, che schifo immondo! Che maestre vomitevoli!
E io dovrei mandare mio figlio a scuola da quelle quattro“sgallettate? A imparare cosa, di grazia?
No, se io fossi il Signor Maestro Pietro Rossi quelle pseudo-colleghe le prenderei a calci nel sedere! Vergogna, vergogna! (The FrontPage)
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