Italiani, proviamo a metterci nei panni di Monti, anche se lui non si mette nei nostri. Lui ci colpisce selvaggiamente con rozze tasse e accise perché gli invocati tagli,dismissioni e liberalizzazioni non gli sono permessi dal Parlamento e dai partiti, ma anche dalle banche e dalle lobbies.
Capisco, però dico: ha un bel cervello, un bell'eloquio e un bel curriculum, se non ha le manopole e le valvole al posto del cuore e del fegato, perché non parla al Paese a reti unificate per dire chiaro e tondo: io vorrei fare questi tagli, abbattere questi costi politici, liberalizzare questi settori e dismettere questi comparti, e domani presento un progetto organico. Se me lo approvano in tempi rapidi e in modo integrale, vado avanti; altrimenti mi ritiro, ma sappiate a questo punto che non è colpa mia quel che succederà. Lo apprezzeremmo tutti, lo sosterremmo in tanti, anche se è tecnico. Una buona democrazia, a mio parere, funziona se un governo è legittimato dal popolo sovrano ma poi decide in piena autonomia e governa senza ricatti. Oggi invece, siamo al contrario: abbiamo un governo non legittimato dal voto ma non in grado di decidere nulla di sostanziale, perché i partiti e le altre caste hanno potere senza avere responsabilità. Col risultato che può accanirsi col popolo sovrano, tassando casa, lavoro e trasporti, ma non con i principali responsabili dello sfascio. Perciò dico: occorre un atto di forza, una svolta netta che metta tutti davanti alle proprie responsabilità: dentro o fuori, salvezza o baratro. Coraggio, Presidente, alle armi. (il Giornale)
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