domenica 7 settembre 2008
Perché pace fa rima con commercio. Carlo Stagnaro
L'insospettabile Massimo Nicolazzi se ne esce, sull'Occidentale, con un articolo di una semplicità disarmante, che tutti quelli che in queste settimane hanno scritto di Georgia, Ossezia, Russia, Europa e altra mercanzia del genere dovrebbero leggere e mandarsi a memoria come l'Ave Maria. Semplifico: ai russi i soldi piacciono e servono, non meno di quanto a noi piaccia e serva il gas. Finché questa equazione regge, il rischio di una guerra, fredda o calda, è marginale. E' la conseguenza della legge di Bastiat - dove passano le merci non passano i cannoni. Ne segue che, se vogliamo essere ragionevolmente certi che i cannoni se ne stiano dove sono, non dovremmo applicare politiche di sganciamento dal gas, perché in questo modo ridurremmo i costi della guerra (calda o fredda). Supero Nicolazzi a destra (o a sinistra): se questo è vero, e lo è, allora l'obiettivo della politica europea, e a maggior ragione della politica energetica nazionale per chi ce l'ha e se la può permettere, non dovrebbe essere salvarci dai missili russi, ma garantirci un mercato energetico efficiente e ben funzionante. Tutte le strade portano a liberalizzare. (Realismo energetico)
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