“Se Bertolaso e il Cavaliere venivano sorpresi sul lettino di un centro benessere”.
Dice Marco Lillo sul Fatto (17 giugno).
Il Cavaliere su un lettino di un centro benessere? Ma non usava solo lettoni putiniani?
“Il mio è un sì con riserva”
Dice Pierluigi Bersani alla Stampa (17 giugno).
Bersani è fatto così: i suoi “sì” sono con riserva, i “no” incerti. Solo i suoi “forse” sono fermissimi.
“Il timore che nelle 410 mila intercettazioni non trascritte ma non distrutte”.
Dice il sommario di un articolo dell’Unità (17 giugno).
Sono fantastici i giornalisti forcaioli un momento sostengono che in Italia ci sono 25 mila intercettazioni poi per esibire la forza dei loro eroi in toga spiegano che in una sola vicenda giudiziaria vi sono ancora “410 mila” (diconsi “410mila”) intercettazioni non trascritte.
“E il sindacato di Detroit sceglie un avvocato come leader”.
Dice il titolo di una nota sul Corriere della Sera (17 giugno).
Mica come quegli sfigati della Fiom di Pomigliano che si sono scelti come leader l’ex pm Di Pietro (utilissimo per trovare un appartamento non un posto di lavoro!).
“Nessuno può obiettare che dopo un quindicennio abbondante di abusi che lo scempio delle intercettazioni diffuse senza criterio a mezzo stampa andasse regolamentato per legge”.
Dice Alessandro Campi sul Riformista (17 giugno).
Interessante la linea campian-finiana: sabotare senza obiettare, solo per sfizio.
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