Si chiamava Silvio, segno zodiacale Bilancia, cognome Piccolomini, allusivo alla statura. Ambizioso, esuberante, intraprendente, aveva però un debole: le donne. Ne amava a stecche intere - plures amavi foeminas, diceva di sé il gran marpione. Poi, dopo una vita allegra e figli spuri, arrivò il giorno della Quaresima, come egli stesso scrisse: «Ora giunge il giorno della salvezza, l'ora della misericordia. Sono satollo, sono nauseato, il piacere carnale (Venere) mi ripugna. Vero è altresì che le forze mi vengono meno, i capelli mi si sono imbiancati, ho i nervi aridi, le ossa cariate, la pelle solcata da rughe, e non posso più dare piacere a una donna veruna, né donna può dar piacere a me».
Grazie a Dio all'epoca non esistevano lifting, trapianti, cialis e pompette; così il Piccolomini, reso inabile dagli anni e dai malanni, si pentì e diventò pio, anche di nome; Pio II Papa. Oltre che femminiero lui però era umanista, oltre che Silvio era anche Enea. E la città che si costruì non fu una specie di Milano due ma Pienza, dal suo nome pontificale. Vedi i vantaggi del mondo antico? Arrivava il momento della Quaresima e non potevi opporre resistenza, così sublimavi e ti davi alla santità. La colpa è del progresso tecnico, scientifico e sanitario, dei telefoni e delle intercettazioni, oltre che della televisione (è sempre colpa della televisione). Forza Silvio, dopo l'ennesima pubblicazione di intercettazioni sui festini che la presentano come un malato di sesso, dichiari urbi et orbi il suo pentimento, citando il precedessore in lingua originale: «Plenus sum, stomachatus sum, nauseam mihi Venus facit », appellandosi a Bona Fides et Mores (si traduce con buona fede e buoni costumi, e non Fede, Mora e le bonazze).
Si dissoci dall'eurotismo, l'unione europea degli arrapati, che va dalla sinistra (Strauss Kahn) ai Re (Gustavo di Svezia). Si penta, Cavaliere: i giudici non l'assolveranno, ma potrà aspirare, dopo Palazzo Chigi, al soglio di San Pietro, che per l'immunità e la gloria vale molto più di un lodo Alfano o del legittimo impedimento... Papi non si nasce, si diventa. Tradotto nel gergo di Santa Romanesca Chiesa: Io Pio ma voi nun me piiate. (il Giornale)
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