Marco Travaglio, in polemica con chi crede che i processi si facciano in tribunale e non in televisione, cioè con le persone normali, da tempo va scrivendo che in America pubblicano tranquillamente le intercettazioni dei politici senza che nessuno si indigni, come dimostrano il caso del governatore di New York Eliot Spitzer coinvolto in un giro di prostituzione e del sindaco di Detroit Kwame Kilpatrick che scambiava sms amorosi con la sua capo di gabinetto. Come sempre, Travaglio la racconta a modo suo.
Caso Spitzer. Intanto non è un’inchiesta politica, fatta per abbattere un avversario, ma è cominciata grazie al sistema di controllo automatico che scatta ogni volta che le banche registrano operazioni sospette (Spitzer aveva inviato soldi a una shell company e chiedeva alla banca di non far apparire il suo nome nel bonifico). Durante l’inchiesta, sui giornali non è uscito niente di niente. Idem quando è finita l’indagine. Niente di niente, né le intercettazioni né la notizia. A inchiesta chiusa e quattro persone arrestate, il governatore è stato avvertito dall’Fbi di essere stato identificato come “il cliente n. 9”. Ed è stato avvertito quattro giorni prima dello “scoop” del New York Times. Spitzer ha avuto tutto il tempo di passare il weekend in famiglia e di sistemare per quanto possibile la situazione. Ancora, in questi quattro giorni, sui giornali non è uscito niente di niente. Non solo. Dell’inchiesta sull’Emperor Club si sapeva già da cinque giorni e non con una soffiata dei magistrati a cronisti-buche-delle-lettere, ma con un comunicato stampa ufficiale della procura di New York e dell’Fbi, con tanto di numeri di telefono dei rispettivi uffici per le relazioni pubbliche. Un comunicato che, peraltro, si conclude così: “The charges contained in the Complaint are merely accusations and the defendants are presumed innocent unless and until proven guilty”, “le imputazioni sono mere accuse e gli imputati sono presunti innocenti a meno che, e fino a quando, non sarà provata la loro colpevolezza”. Per gli americani, evidentemente, il momento magico della giustizia non è quello delle manette.
Inoltre, fate attenzione, i quattro arrestati erano già apparsi in tribunale alcuni giorni prima dello scoop del Times. E i magistrati avevano già reso pubblici i documenti comprendenti le intercettazioni che coinvolgevano il “cliente numero 9”, cioè il governatore Spitzer. Il New York Sun si era chiesto come mai in tribunale, a seguire un caso di prostituzione ci fossero magistrati specializzati in corruzione di pubblici ufficiali. Così ha chiesto alla procura se per caso tra i clienti ci fosse un politico. La procura ha risposto con un “no comment”. Lo scoop del Times è stato di identificare “il cliente n. 9” con Spitzer. Non si sa come ci sia riuscito, ma si sa che la notizia è comparsa soltanto dopo che l’inchiesta fosse conclusa, gli imputati arrestati, i coinvolti avvertiti, la prima fase del processo cominciata e i documenti pubblici.Il caso del sindaco di Detroit è ancora più lontano dalla visione travagliesca.
Il sindaco e la sua capo di gabinetto avevano detto più volte e sotto giuramento, in un processo di cinque anni fa dove erano imputati per aver licenziato due poliziotti, di non avere una relazione sessuale. Gli sms che provano il contrario, pubblicati due mesi fa, non sono atti giudiziari, ma documenti pubblici secondo una direttiva dello stesso sindaco che considera tali tutte le comunicazioni elettroniche inviate con apparecchi del Comune. A consegnare al giornale i testi degli sms non è stata una talpa in procura, ma un dipendente comunale di cui si conosce il nome e il cognome anche perché non ha violato nessuna legge, nessun segreto, nessuna privacy.
Ora paragonate questi casi a uno qualsiasi di quelli che mandano in estasi Travaglio. (Camillo)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento