Noi crediamo ancora a Nichi Vendola e solidarizziamo con lui. Se a qualcuno fosse sfuggito, lo scorso 29 Dicembre anche il governatore pugliese fu oggetto di schiamazzi notturni da parte di un’orda di chiassosi disturbatori (poi avveratisi pdiellini) convenuti a notte fonda, chissà con quali intenzioni, sotto la sua residenza nel centro di Terlizzi, paesino natale vicino a Bari. Tale lo spavento, il povero governatore cadde addirittura dalle scale, restando claudicante per giorni. Il giorno dopo il fattaccio Vendola ammonì magistralmente: “Spero che i giovani del PdL abbiano motivo di imparare le regole della lotta politica.” Ineccepibile.
Se non fosse chiaro, ci uniamo, stonanti, al coro censorio contro quei “squadristi cattivoni” del tavoliere, benché pdiellini, che osarono disturbare il meritato sonno del governatore. Ben prima dell’assalto belluino di Arcore, insomma, sta il “precedente pugliese”. Chiunque si sarebbe aspettato un po’ di solidarietà, toh, pure un tantino di comprensione nei confronti del Cav. Macché. Valla a trovare un’agenzia con una dichiarazione di Vendola con la stessa dose di supponenza paternalistica nei confronti di quei “pacifinti” che si sono impossessati della quieta vita della cittadina lombarda. Neanche mezza.
A pensar male, il silenzio di Vendola dà l’impressione che Berlusconi, l’assedio dei “bruti liberati” e violenti, se lo meriti. Tanto poi a lui non capita niente (intanto il Duomo di Milano sui denti se lo è già preso…) e i calci li incassano i poliziotti, così tanto per fare i pasoliniani un tanto al chilo. Comunque durante gli scontri di Arcore il presidente Berlusconi non è caduto dalle scale, sennò lo avremmo saputo con largo anticipo dalla procura di Milano. Non si è fatto male, né si è lamentato, almeno ufficialmente (certo non gli avrà fatto piacere). Così, ci parrebbe un atto di generosità, oltre che un bel favore, invitare Vendola a unirsi al nostro di coro e a solidarizzare con Berlusconi. Mieux vaut tard que jamais, M. le gouverneur…(l'Occidentale)
Se non fosse chiaro, ci uniamo, stonanti, al coro censorio contro quei “squadristi cattivoni” del tavoliere, benché pdiellini, che osarono disturbare il meritato sonno del governatore. Ben prima dell’assalto belluino di Arcore, insomma, sta il “precedente pugliese”. Chiunque si sarebbe aspettato un po’ di solidarietà, toh, pure un tantino di comprensione nei confronti del Cav. Macché. Valla a trovare un’agenzia con una dichiarazione di Vendola con la stessa dose di supponenza paternalistica nei confronti di quei “pacifinti” che si sono impossessati della quieta vita della cittadina lombarda. Neanche mezza.
A pensar male, il silenzio di Vendola dà l’impressione che Berlusconi, l’assedio dei “bruti liberati” e violenti, se lo meriti. Tanto poi a lui non capita niente (intanto il Duomo di Milano sui denti se lo è già preso…) e i calci li incassano i poliziotti, così tanto per fare i pasoliniani un tanto al chilo. Comunque durante gli scontri di Arcore il presidente Berlusconi non è caduto dalle scale, sennò lo avremmo saputo con largo anticipo dalla procura di Milano. Non si è fatto male, né si è lamentato, almeno ufficialmente (certo non gli avrà fatto piacere). Così, ci parrebbe un atto di generosità, oltre che un bel favore, invitare Vendola a unirsi al nostro di coro e a solidarizzare con Berlusconi. Mieux vaut tard que jamais, M. le gouverneur…(l'Occidentale)
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