La globalizzazione ci ha reso tutti più ricchi. Nell'ultimo Occasional Paper dell'Istituto Bruno Leoni, intitolato "Lo scenario economico internazionale" (PDF), Antonio Martino riflette sugli enormi benefici che la globalizzazione ha portato all'Europa e a tutto il mondo, compresi i paesi più svantaggiati."
Le tesi dei protezionisti - scrive Martino - sono diventate in apparenza più raffinate, restando tuttavia grossolanamente false nella sostanza. E’ di moda oggi sostenere che il protezionismo è reso necessario per contrastare la concorrenza ‘sleale’ di Paesi che, come la Cina e l’India (immaginosamente accomunate col termine ‘Cindia’), praticano il ‘dumping sociale’ e quello ambientale perché i loro standard di protezione sono più bassi dei nostri. Si tratta di una crudele sciocchezza: i salari e le condizioni di lavoro nei Paesi poveri sono meno elevati dei nostri per la semplice ragione che quei Paesi sono più poveri di noi e lo stesso vale per gli standard di protezione ambientale. Sostenere che dobbiamo gravare i loro prodotti di oneri tariffari equivale a dire che i Paesi poveri devono essere puniti per la loro povertà".
Commenta Alberto Mingardi, direttore generale dell'IBL: "Questo Occasional Paper di Martino è un utile strumento di lavoro per chi voglia testare le idee liberiste in un momento di crisi. Martino dimostra efficacemente come le attuali difficoltà economiche non possano e non debbano essere ostacolo all'adozione di misure pro-mercato. Anzi, è semmai ancora più urgente liberare l'economia europea e renderla più compatibile con la globalizzazione: il maggiore impulso dai mercati internazionali e la maggiore concorrenzialità sono la più efficace delle ricette per tornare a crescere".
L'Occasional Paper di Antonio Martino, "Lo scenario economico internazionale", è liberamente scaricabile qui (PDF).
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