venerdì 25 marzo 2011

Master, corsi e bufale futuriste sulla Santanchè

Come sono intransigenti quelli del Futurista, senza peli sulla lingua, senza sconti per nessuno, con quel moralismo intriso di perbenismo, della serie ‘noi siamo i buoni tutti gli altri i cattivi’. Peraltro in buona compagnia, cioè coi mastini senza paura de Il Fatto. Fare le pulci, sempre e comunque, meglio però se si tratta di Berlusconi, del suo governo e di ogni singolo esponente del Pdl che ha la sola colpa di essere del Pdl. E vai con la Santanché. Della fedelissima del Cav. il quotidiano on line diretto dal finiano più finiano di Fini, Filippo Rossi, ha scritto con una punta di soddisfazione che no, quel corso – o master – alla Bocconi era una “bufala” e come tale non poteva stare nel curriculum del sottosegretario all’Attuazione del programma.

Quando ce vo ce vo, e giù con le sottolineature al fiele – “Daniela tacco 12, la sboccata Santanchè nazional-popolare, la vestale più grintosa di Silvio Re non è mai sembrata con una laurea in tasca e un master da vantare – con le frecciatine sulla sue “preziose abilità” o “l’inconsapevole e tenera comicità” che non le “sono servite a coprire la magagna. Alla segreteria dell’Università milanese non c’è traccia del master conseguito dalla pretoriana di Silvio. Una bufala, ecco. La Bocconi ha deciso di smentire le pubbliche velleità curriculari di Signora Santanchè, procurandole un dispiacere sincero, spontaneo come la sua esuberante verve linguistica”. La chiosa contiene la sentenza futurista su “nostra signora volgarità”, o ancora la “ninja del vaffa”, “invidiatissima samurai dell’offesa personale”.

Il tono è solenne, il giudizio definitivo: “L’ignoranza è questione più profonda di un master. Riguarda una certa nobiltà intellettuale. E su quella, Daniela, ha davvero poco da dichiarare”. L’invettiva dei finiani puri e duri, però, ha le gambe corte. Perché a confermare che sì, la Santanchè quel corso alla Bocconi l’ha frequentato è direttamente il prof che lo ha tenuto. Carlo Brugnoli dichiara che la signora Santanchè prese parte al Progetto Gemini per neo-imprenditori nel ’92-’93 e “ricevette l’attestato di frequenza”.

A chiudere il caso arriva anche la nota della prestigiosa università milanese che precisa e conferma la “frequenza del corso di formazione imprenditoriale in aula e su progetto della Sda Bocconi ‘Gemini’, Progetto Nuove Imprese”.  Il Futurista parla di master, qui invece si tratta di un corso; quanto basta per declassare già in partenza la nobiltà del progetto. Ma è lo stesso prof a spiegare che “i master oggi hanno requisiti diversi. Il progetto Gemini però era importante, visibile, impegnativo, ricevette i contributi del fondo sociale europeo e la Sda Bocconi lo organizzò per diversi anni. Era diviso in due parti, formazione in aula con moduli a tempo pieno e lavoro sul progetto”.

Basterà al Futurista per fare l’unica cosa possibile, se si è onesti intellettualmente e corretti fino in fondo ? Cosa? Semplicemente chiedere scusa per la vagonata di accuse e veleni lanciati in faccia alla Santanchè, per aver affondato il coltello su una questione fatta passare per scandalo e poi rivelatasi non vera. Una bufala, ecco. Ma questa volta tutta futurista. (l'Occidentale)

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