mercoledì 3 novembre 2010
Le verità "nascoste" dei paolini. Carlo Priolo
Cristianamente il settimanale di ispirazione cattolica “Famiglia Cristiana”, fondato nel 1931 dal beato Giacomo Alberione, che sopravvive grazie ai contributi dello Stato italiano, ci delizia con il nuova caso Ruby ed attacca il Premier in preda a “uno stato di malattia, qualcosa di incontrollabile” che suscita “tristezza civile e pietà umana”. Il Premier si trova in buona compagnia con i piani alti del periodico “Famiglia Cristiana”, visto che dal 1999 al 2008 hanno dissipato 26 milioni di euro, passando da una diffusione di 1 milione e mezzo di copie a 700 mila. Nel solo 2008 il periodico cattolico ha beneficiato di 312mila euro di contributi all’editoria dal Governo italiano. Il direttore don Antonio Sciortino, in sinergia con i “pretini conservatori” della sinistra e con i post-fascisti del Presidente Fini (la censura fascista non permise la nascita di un organo d’informazione indipendente cattolico) ha tentato, senza successo, il rilancio della rivista, con il sano proposito di non guardare in faccia nessuno. Purtroppo il direttore del settimanale paolino da un occhio è un po’ miope, mentre nell’altro l’acutezza visiva supera le 10 diottrie. In alcuni casi poi, forse data l’età della redazione, assistiamo ad una preoccupante opacizzazione del cristallino (cataratta) che conduce alla perdita della vista, ovviamente informativa. Si tratta appunto di una colpevole omissione informativa, di verità occultate sugli scandali finanziari e politici della Chiesa cattolica. Eresie finanziarie all’ombra del Magistero della Chiesa. Poco trasparenti operazioni finanziarie, mimetizzate da opere di carità e fondazioni di beneficenza. Denaro di incerta provenienza investito in titoli di Stato. Movimentazione di conti, frutto di alchimie finanziarie. Trasferimento su conti personali di oboli dei fedeli. Nei caveau dello IOR giacciono 30 miliardi di titoli. Archivi off-shore ostacolano la conoscenza e la verifica dei fatti patrimoniali. La redazione della rivista ha preferito seguire l’onda mediatico-scandalistica del settimanale “Chi” e del quotidiano “La Repubblica”, vera fucina di idee rivoluzionarie, di intelligenti progetti per il cambiamento. I giornalisti del glorioso periodico hanno privilegiato il potenziamento del malaffare giornalistico, della gratuita diffamazione, tanto da spingersi audacemente fino ad accusare il Cavaliere di non rispettare la Costituzione e di promuovere la distruzione mediatica di chi non la pensa come lui. È un vero segnale di indipendenza ed equidistanza fatta di incivili offese che possono star bene sulla bocca del rissoso Di Pietro, ma che proprio non si addicono al un periodico prestigioso e cattedratico, come Famiglia Cristiana, che è stata criticata anche dal mondo cattolico. Ricordiamo gli editoriali nella “gestione monarchica di Belusconi” e la totale “anarchia dei valori”. Peccato che sfugga ai devoti cantori della democrazia cattolica e del bene comune che la più potente monarchia del mondo è la Chiesa cattolica (niente di personale ed è bene che sia così), che si fa scudo con quella sparuta pattuglia di missionari, veri cristiani che, come San Francesco, vanno pellegrini nel mondo, diffondendo la novella, rischiando la vita. Donate tutti i Vostri averi terreni e andate nei luoghi dove la Vostra missione sarebbe salvifica, così dovrebbe in prima pubblicare Famiglia Cristiana. Le prediche, le sterili polemiche, l’inutile pettegolezzo, lasciatelo a quei mentecatti che siedono nei salotti buoni della politica italiana, facendo affari. Criticare la legge Bossi-Fini sull’immigrazione clandestina, la politica sui rom prevista dal Ministro Maroni, accusare di razzismo coloro che hanno progetti diversi per affrontare il problema immigrazione, garantire la sicurezza dei cittadini è cosa buona e giusta se si prospettano soluzioni alternative, indicando dove reperire i soldi per assicurare l’accoglienza e i diritti di tutti. Diversamente, un periodico che si proclama affidabile dovrebbe lasciare le facili invettive a quei dementi che hanno nel proprio DNA la sindrome della accusa fanatica e fondamentalista. Purtroppo, sembra che anche Famiglia Cristiana è stata contagiata al punto che è arrivata ad accusare il Governo di un ritorno al “fascismo” (un lapsus, forse volevate dire “comunismo”). I veri fascisti siete Voi esponenti di Famiglia Cristiana, perché dietro l’etichetta del Cristianesimo perpetrate un costante furto di verità, sostenete una pletora di alti prelati che affogano nella ricchezza, come veri sceicchi dominano sui parroci di periferia che vivono di stenti, che troneggiano nei Governi di ogni Paese e di ogni colore, che accumulano potere e patrimoni, risultando la più grande SpA del mondo. Voi, gente di Famiglia Cristiana, siete conniventi, concorso esterno in S.p.A direbbero i nostri prodi pubblici ministeri. Non ci tediate con le storie tese di “nani e ballerine”, schierandovi dalla parte che Vi conviene per tacitare verità incoffesabili.(l'Opinione)
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