sabato 17 novembre 2007
Andrea's version. il Foglio
Se si scherza, si scherza. Se si ragiona, si ragiona. Facciamo modestamente presente ai furbetti del governino che la data del 14 era virtuale. Facciamo modestamente notare che tanto era virtuale, la data del 14, da capitare non a caso il 15. Facciamo di seguito orgogliosamente osservare, ma questo non c’è chi lo neghi, che virtualmente Lambertow sta con noi. E se Lambertow, virtualmente, sta con noi, ciò significa che, altrettanto virtualmente, non sta più con voi. Bello scacco. Allora non c’è più un governo. Virtualmente. Perciò, virtualmente finché vi pare, se un governo non c’è, ce ne vuole un altro. Se un altro ce ne vuole, solo di due tipi può essere: effettivo, oppure potenziale. Virtuale, cioè, o reale. Se è virtuale, vabbè. Se è reale, esso non può concretamente prescindere da Veltroni. Il quale, come segretario reale, da molto potrebbe prescindere, ma se invece è virtuale, da niente. Diciamoci la verità. Ho fatto il Sessantotto e rimpiango l’orgia. Mai avrei previsto, però, che prenderlo in quel posto da Lamberto Dini potesse renderci felici in due.
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