Una donna trucidata, e salta la bugia consolatoria sul nomadismo stanziale.
Avete detto zingari? Figurati, è quasi reato. Tutt’al più li si poteva indicare così ai primi del Novecento, quando sciamavano dall’Ungheria o dalla Romania con le loro orchestrine per allietare i tabarin asburgici al suono dei violini tzigani. Ma quelli erano zingari autentici, come venivano riandavano. Erano pittoreschi e sensuali, devoti alla loro “musica strana fatta di smagamento di esaltazione e di gioia” (Evelino Leonardi, scienziato, negli anni Trenta del secolo scorso). Erano cosmopoliti e irriducibili a ogni integrazione. Il miglior saluto che si potesse ricevere da un gitano era: “Desidero lunga vita ai vostri cavalli”. La peggiore offesa che si potesse fargli era insidiare una donna della sua famiglia: la zingara non ama darsi al “gahno”, allo straniero. Oggi la cattiva coscienza occidentale utilizza soltanto il termine rom, cercando di nobilitare l’appellativo in nome di un paradossale antirazzismo che punta sull’identificazione etnica per non ammettere l’incomprensione fra civiltà.
La signora Giovanna Reggiani, martedì notte a Tor di Quinto, non deve essersi posta certi problemi lessicali mentre veniva sbranata da un mostro che in periferia si chiama ancora zingaro e nel centro storico rom, senza essere più né l’uno né l’altro. Barbaro, questo è il termine appropriato, nel senso classico di straniero che non pronuncia la lingua culturale del paese ospite. Barbaro. E sono in tanti a meritarsi il nome, nove su dieci nelle baracche delle città italiane che testimoniano la fine della transumanza e l’inizio di un nomadismo stanziale e predatorio che rifiutiamo di comprendere. Fatica a farsene una ragione perfino il premier romeno Calin Popescu Tariceanu, sebbene sappia che il timbro ufficiale del proprio stato sul passaporto dell’aggressore non è incidentale. Adesso da Bucarest arrivano in Italia tre poliziotti “per aiutare i colleghi italiani nell’indagine” e come minimo c’è da sperare che i tre gendarmi provengano dalla Securitate. Perché in questa orribile storia c’entra pure il comunismo sovietizzante dell’est europeo: i barbari sono una deiezione della peggiore Romania sopravvissuta allo spettro comunista (che reprimeva ma conteneva anche gli sciami), ed entrata in Europa nel 2007 insieme con la Bulgaria senza che l’Italia reclamasse un’ombra di moratoria per limitare gli accessi. Walter Veltroni dà la colpa al precedente governo di centrodestra, che poteva agire e non lo ha fatto quando si decise l’allargamento dell’Unione nel 2001. Eppure sei mesi fa il viceministro dell’Interno, Marco Minniti dei Ds, anticipava al Foglio una pericolosa emergenza dovuta ai romeni. Era meglio anticipare al Foglio o anticipare i romeni? Quanto alla Bulgaria, è sufficiente passare per Sofia o per Plovdiv. Lì i così detti zingari indossano casacche arancioni e spazzano le strade tutti i giorni. Un prodigio del post comunismo.
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5 commenti:
'A VERITA' E' QUELLA CHECCE' STA SOTTO LOCCHI TUTT'IGGIORNI.
VAI SUR TRANVE E NUN SAI PIU' DOV'ARIVI.
VAI APPIJA'N CAFE' E NUN'ARITORNI PIU' ACCASA.
LA VERITA' SO'LI FATTI. E LI FATTI SO'QQUESTI. POI CHESSEI DE DESTRA O DE SINISTRA POCOMPORTA CHE'QUANNO TANNO AMMAZZATO SO'SOLO FATTI TUA.
A GGENTE 'A SERA APPAURA A SORTI' DE CASA.
NUN ESCHENO PIU' MANCO'GATTI CHE SE LAGGUANTENO CE FANNO 'A PELLICCIA.
CHI CE DEVE DIFENNE SENE LAVA 'E MANI. E NOI STAMO QUI A SPERA'
A SPERA' CHE?
NUN CCE' DA SPERA' PIU'NNIENTE - SEMO A LO SFASCIO.
AR SENATO NUN FANNO CHESCAZZOTTASSE E QUELLI CHE CE GOVERNANO FANNO'I DECRETI CHE'NSERVENO A NNIENTE.
BONASERA
PS
E SEMO GOVERNATI -SE FA PEDDI'- DARGOBBO E DA LA MONTARCINA.
CHE TANTO LORO STANNO AR SECURO E ACCASA NUN CE PIOVE.
CICCHITTO: Le misure anticrimine sono solo un ''pacchetto annuncio''
31 ottobre 2007 ore 14:58
"Le misure anticrimine varate ieri dal governo non sono altro che un ’pacchetto annuncio’. Si tratta di provvedimenti con cui solo apparentemente si vuole rispondere alle esigenze di sicurezza dei cittadini, ma che in realta’ sono solo una cortina fumogena per ingannarli. I 5 disegni di legge hanno gia’ una fine segnata e resteranno arenati in Parlamento, schiacciati dai veti incrociati della sinistra radicale che, con l’astensione dei propri rappresentanti durante il Consiglio dei ministri, ha gia’ dato un segnale politico importante".
Lo hanno affermato Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore azzurro e Jole Santelli, responsabile sicurezza ed immigrazione.
"Sul fronte sicurezza la mancanza di coerenza e l’assoluta incapacita’ di gestione di questo governo e della maggioranza sono lampanti. Essi portano in Consiglio misure sulla sicurezza ed in Commissione Affari costituzionali della Camera fanno una battaglia senza esclusioni di colpi per l’approvazione di una commissione che di fatto voleva condannare le forze di Polizia per i fatti del G8 di Genova. In piu’, fanno propaganda su alcuni provvedimenti che, al contrario, segnano un passo indietro, in particolare l’accattonaggio con minori viene derubricato a reato minore rispetto a quanto stabilito nella legge sulla tratta degli esseri umani fatta dal governo Berlusconi. Il ministro Amato auspica che questi provvedimenti vengano approvati entro dicembre, ma e’ ancora fumo. Un uomo con la sua esperienza politica sa bene che non e’ possibile approvare 5 disegni di legge durante la sessione di bilancio. Dal Ministro dell’Interno ci aspettiamo quindi che si assuma le sue responsabilita’, ammetta che non ha potuto perseguire la strada del decreto legge perche’ non aveva la maggioranza per sostenerlo. Se Amato vuole realmente realizzare qualcosa di serio e di concreto sulla sicurezza apra un dialogo costruttivo con l’opposizione cominciando con il garantire fondi e sostegno alle Forze dell’Ordine".
31/10/2007
Si faccia pulizia sul serio
Roma piange Giovanna, vittima del degrado, dell ’ ipocrisia, di una politica falsamente progressista che ha impedito a questo Paese di avere una normativa chiara a tutela degli italiani.
Le nostre città sono state invase da criminali, da ladruncoli, da gente senza scrupoli. Non siamo riusciti a distinguere tra chi è venuto a cercare fortuna lavorando e chi è emigrato per delinquere. Queste le conseguenze. L ’ allarme era già scattato. Le baraccopoli senza legge erano visibili, conosciute, temute. Ci voleva l ’ orrore di un delitto per far arrivare la polizia, per vedere le ruspe distruggere quello schifo? Ci voleva una brutalità come quella di Tor di Quinto per rispedire a casa chi viene per rubare e per uccidere? Quell ’ innocente è sulla coscienza di noi tutti. Di chi, forse, poteva essere meno indulgente con il governo reclamando un più giusto rigore, ma soprattutto di chi ha fatto finta di non vedere il pericolo. Adesso che Roma piange Giovanna, una promessa deve legare la città: passata l ’ emozione non dovrà cessare l ’ azione per ripulire la Capitale. Per restituire Roma alla legalità e non lasciarla in mano ai banditi d ’ importazione.
SETTEMBRE
Lunedì 10: corso Sempione, furto in un bar: arrestati due romeni;
Martedì 11: via Messina, vigili bloccano 8 rom in deposito auto rimosse;
Mercoledì 12: via Ripamonti, tentano furto in un bar: arrestati 3 romeni;
Giovedì 13: via Ornato, rubano carne surgelata: presi 2 romeni;
Domenica 16: via Barletta, contromano e prostituta a bordo: fermato un romeno
Venerdì 21: Sesto, sorpreso con apparecchio per clonare carte credito: arrestato romeno;
Martedì 25: Buccinasco, furti in supermarket: arrestati 9 romeni
OTTOBRE
Lunedì 1: piazza Duomo, arrestato romeno per furto;
via Salomone, residenti fanno arrestare ladro di rame
Martedì 2: stupra una ragazza, romeno arrestato
Mercoledì 3: sequestra e vende 2 ragazze, condannato a 16 anni;
viale Fermi, lancia mattoni contro auto vigili: arrestato romeno;
Giovedì 4: scippa 40enne, romeno bloccato da 50 genitori e arrestato;
Venerdì 5: via Corno Cavento, tentano furto in cantine palazzo: arrestati 2 romeni;
Domenica 7: viale Zara, tentano furto a negozio: arrestati 4 romeni;
Lunedì 8: via Bellini, viaggiano su auto rubata: fermati 2 romeni;
Bollate, Cc sventano rapina in villa: arrestati 2 romeni;
Martedì 9: via Longanesi, rubano da auto in sosta: arrestati 2 romeni;
Mercoledì 10: stupro 25enne, fermato romeno 36enne;
Venerdì 12: Rho, sfruttamento prostituzione: arrestati 3 romeni;
Porta Ticinese, furti in auto parcheggiate: arrestati 2 romeni;
Sabato 13: viale Tibaldi, clonate carte credito: fermati 2 romeni
Lunedì 15: Novate, tentato furto auto: romeno arrestato;
Vimodrone, romeno fermato per violenza sessuale;
Cologno, si ubriaca e danneggia auto in sosta: arrestato romeno
Venerdì 19: Monza, furti in negozi: arrestati 3 romeni
Martedì 23: corso Concordia, rissa alla mensa dei poveri: arrestati 2 romeni
Domenica 28: via Castaldi: arrestato un romeno
Martedì 30: via Tiraboschi, tentano rubare auto: arrestati 2 romeni
Rho, prostituzione: capo banda arrestato in ospedale
Mercoledì 31: bloccato baby-borseggiatore romeno, già identificato 60 volte
Venti romeni controllati (la maggior parte nell’area del campo rom di via Barzaghi) di cui due espulsi immediatamente «con trattenimento in mancanza del vettore».
Dopo i primi quattro romeni allontanati venerdì (e altri quattro, sempre lo stesso giorno, destinatari dell’intimazione a lasciare il nostro territorio, ndr) ieri è stata un’altra dura giornata per i poliziotti dell’ufficio immigrazione di Milano. Tra la ventina di rom passati al setaccio fino a metà pomeriggio, alla fine sono stati solo due, di 32 e 22 anni, ad essere accompagnati al centro di prima accoglienza di via Corelli. Staranno lì in attesa di reperire il volo per Bucarest, ma soprattutto della vincolante convalida del fermo (la sola a far scattare automaticamente l’allontanamento) che ci sarà solo martedì, alla presenza di due giudici di pace, dell’interprete e di due avvocati.
«Non si tratta di pericolosissimi criminali, ma di personaggi che, con la loro condotta (come specifica il decreto legge varato dal governo) creano allarme sociale: hanno entrambi precedenti e condanne per furti e rapine, sono tutti senza fissa dimora» spiegano in questura.
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