sabato 30 maggio 2009

Briatore: Silvio da anni è come un single. Marco Cremonesi

«Il presidente? È un sin­gle. Da parecchio tempo. E un single, è libero». Flavio Briatore ha in comune con il premier una passione sconfinata per la Sardegna, e una lunga frequenta­zione che nasce proprio sotto al sole del­la costa Smeralda. E nel leggere i raccon­ti sulle feste a Villa Certosa traboccanti di starlette, il team manager della Re­nault si infiamma: «Vuol sapere la veri­tà? Tutta questa storia nasce dall’invi­dia ».

Invidia della sinistra nei confronti del premier?

«Appunto. Del resto, che cosa sono di­ventati, è lì da vedere. Un gruppetto che litiga su tutto e si accorda su una cosa soltanto: l’antiberlusconismo. Che poi è odio nei confronti di chi ce l’ha fatta. Guardi il Billionaire: era una discoteca, e grazie al livore è diventata quasi un simbolo negativo. Per pochi, fortunata­mente ».

Perdoni. Ma aerei pieni di ragazze che convergono sulla Sardegna non so­no qualcosa di inadatto a un premier?

«Il presidente ama circondarsi di per­sone giovani: sono meno noiose, ti dan­no ispirazione, sono il futuro. In più, lui è una persona di una generosità unica. Villa Certosa è una meraviglia del mon­do, ma non un bunker: lui ama condivi­derla. Ci ha invitato anche i camerieri del Billionaire. È vero: Berlusconi ama piacere. Ma non è un reato. Anzi, credo non sia nemmeno un difetto».

Magari succede che qualche ra­gazza scambi la naturale empatiadel presidente per qualcosa d’al­tro...

«Può accadere. Ma può accadere a tutti. E segnatamente a una persona nella sua posizione. Anche a me, a vol­te, è capitato... ».

Ma che cosa succede nelle feste di Villa Certosa?

«Ma che vuole che succeda? Sono feste molto carine, molto garbate. Mai visto nulla non dico di trasgres­sivo, ma nemmeno di malizioso. Neanche si strabeve, per dire. C’è il presidente che si dà un gran daf­fare nel far sentire tutti a proprio agio. Individua subito chi è un po’ più rigido, intimidito da una situazione così fuori dal comu­ne, e si fa in quattro per coinvol­gerlo ».

Vabbè, ma ci racconti una di queste feste.

«Le feste sono il presidente che racconta, c’è la musica, e so­prattutto c’è la visita a questa vil­la sensazionale. E mi creda, io di case belle ne ho viste in tutti i continen­ti... Lui non me l’ha mai detto, ma credo che alla fine la regalerà alla Sardegna. Comunque, lui porta in giro i suoi ospi­ti, racconta, conosce ogni albero, ogni pianta. Spiega certe scelte. Poi, c’è il gio­co del vulcano... ».

E come funziona?

«Lui chiacchiera del più e del meno, e quando il gruppo si avvicina al laghetto finge di preoccuparsi: 'Il fatto — dice— è che pochi lo sanno, ma la Sardegna è una zona vulcanica, po­trebbero esserci dei feno­meni...' E a quel punto si sente un’esplo­sione pazzesca, ci sono degli effetti tipo fiamme, luci... è un gioco».

Però, a gettare una luce diversa an­che sulle feste di Villa Certosa è stata la stessa moglie del presidente. Il «di­vertimento dell’imperatore», le «vergi­ni che si offrono al drago», persino «l’uomo malato»...

«Ripeto. Il presidente del Consiglio è un single. E si comporta da single. Io a Capodanno ho invitato in Kenia 25 ami­ci. Un po’ li ho scelti io, altri sono stati invitati da mia moglie Elisabetta. Nor­male. Ma se uno la moglie non ce l’ha, gli amici se li deve scegliere da solo».

Veramente, il presidente risulta spo­sato.

«Lo sanno tutti che da molto tempo non vivevano insieme. Con la moglie il rapporto è formale da anni, non da mari­to e moglie. Senza voler fare gossip, an­che lei si fa la sua vita con i suoi interes­si e le sue passioni. Io credo che Berlu­sconi senta la solitudine del potere».

Perdoni: il presidente sembra tutto tranne che solo. E non è una battuta su meteorine, letterine, veline e quan­t’altro...

«E invece penso sia così. I figli stanno crescendo e prendono le loro strade. Mentre la signora nei confronti del mari­to è sempre stata molto assente, anche nella sua vita pubblica: mi pare che lo abbia accompagnato non più di tre vol­te. E a Villa Certosa, lei non ce l’ho mai vista. Una moglie, io credo, dovrebbe es­sere presente. Soprattutto: se non vivi con una persona, cosa ne sai? Non hai elementi per scandalizzarti per quello che fa. E forse, non ne hai neppure il tito­lo... E poi, sempre prima delle elezioni certe uscite. Sembra filoguidata».

E i ciondoli a farfalla?

«Ma che c’è da inventare su questo? Sono un regalo alle ospiti. Penso ne avrà distribuiti a migliaia. Quando si va a Vil­la Certosa, per gli uomini ci sono sei cra­vatte e le signore ricevono il ciondolo. Punto. Soltanto mia moglie, non so quanti ne abbia... ». (Corriere della Sera)

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