| Intervista al prof. Nicola Scafetta, Duke Univerity. Il sole artefice principale del clima | 
| Scritto da Corrado Fronte | |
| venerdì 15 febbraio 2013 | |
Dovrebbe  essere responsabile. Questo implica che deve sapere  pragmaticamente  distinguere tra cose che possono danneggiare per davvero l’ambiente e  cose che non lo danneggiano. E dovrebbe considerare le varie opzioni che  sono disponibili. Il CO2 , ad esempio, non è un veleno per l’uomo o per l’ambiente, ma è cibo per le piante che crescono respirando CO2 dall’atmosfera. Con l’acqua e l’ossigeno il CO2 è il principale ingrediente della vita. Detto in parole povere, senza CO2 nell’atmosfera il cibo non esisterebbe. 
2. La  posizione dalla scienza ufficiale indica  nel riscaldamento globale uno  dei principali  pericoli per l’intero pianeta; fonti autorevoli  indicano in 2 gradi il massimo aumento sopportabile. Lei cosa ne pensa? 
Direi  che un riscaldamento globale fino ad un massimo di 2 gradi per la fine  del 2100 non dovrebbe causare grossi danni. I miei modelli prevedono un  riscaldamento di circa 1 grado per  2100. L’umanità può  adattarsi ai  cambi climatici e un riscaldamento di 1-2 gradi è di gran lunga meno  pericoloso di un raffreddamento di uguale dimensione.  E  ci si può  adattare senza troppi problemi. Di certo è più economico adattarsi a  questi cambiamenti che cercare di fermarli bloccando  l’industrializzazione e lo sviluppo economico dell’umanità.   
3. Cosa sta succedendo ai ghiacciai? Perché continuano a ritirarsi? 
I  ghiacciai si sono ritirati negli ultimi decenni perché c’è stato un  riscaldamento globale. Tuttavia i ghiacciai si sono ritirati e riformati  numerose volte nel passato perché il clima è anche caratterizzato dai  fenomeni ciclici.   
4. Si  sostiene che anche il mare si stia riscaldando, compromettendo  l’equilibrio della vita marina e la sopravvivenza di molte specie. 
Alcuni  hanno affermato ciò, tuttavia credo che i cambi climatici siano stati  così modesti (meno di 1 grado in 100 anni) che è difficile credere che  i  danni più seri all’equilibrio della vita marina siano derivati dal  riscaldamento globale. Inquinamento chimico e pesca selvaggia sono molto  più pericolosi per l’equilibrio della vita marina. 
5. Se il riscaldamento continuasse il mare potrebbe sommergerebbe  vaste zone costiere e molte isole?   
Alcuni  hanno affermato ciò. Tuttavia i dati storici predirebbero un aumento  del livello del mare di 20-30 cm al massimo per il 2100.  Ci si può  adattare senza troppi problemi. 
6. Si insiste molto sulla responsabilità dell’uomo nel provocare il riscaldamento con l’emissione di anidride carbonica (CO2 ) che provocherebbe il cosiddetto “effetto serra”. In parole povere di cosa si tratta? 
L’anidride  carbonica è un gas serra, che, per cosi dire, trattiene parte del  calore emanato dalla superfice e dovrebbe causarne un riscaldamento.  Tuttavia, molti non sanno che c’è una enorme incertezza sul  riscaldamento che l’anidride carbonica può causare. Ci sono degli studi  basati su osservazioni dirette che suggerirebbero che il raddoppio di CO2  può causare circa 1 grado di riscaldamento, che è relativamente poco.  Coloro che ritengono che l’ anidride carbonica sia particolarmente  pericolosa lo dicono basandosi su modelli teorici che predicono un  riscaldamento di circa 3 gradi per un raddoppio di anidride carbonica  nell’atmosfera.   
7. Quale peso hanno le emissioni umane di CO2 rispetto a quella già presente in natura? 
È difficile saperlo con certezza perché il  CO2  è continuamente in circolo e ci sono scambi con l’oceano e le piante  etc. È ragionevole pensare che una parte consistente dell’aumento del CO2  atmosferico degli ultimi decenni sia stato causato dall’uomo. Tuttavia,  come detto sopra, i dati suggerirebbero una sensibilità climatica di  circa 1 grado per il raddoppio dell’ anidrite carbonica. Credo che il  contributo umano al riscaldamento osservato durante il 20° secolo non  sia trascurabile ma è di certo molto minore di quello che molti hanno  reclamato. 
8. Eppure sulle emissioni antropiche di CO2  si è  generato un grande  allarme che ha portato a drastici programmi di riduzione delle emissioni. 
L’allarme  è stato basato su proiezioni teoriche basate su modelli al computer che  i miei studi hanno dimostrato essere inefficienti nell’interpretare  correttamente i cicli naturali e quindi il clima. Ad esempio, negli  ultimi 15 anni non si è osservato nessun riscaldamento globale, anzi  un  leggero raffreddamento  nonostante il fatto che il CO2  atmosferico sia aumentato considerevolmente.  I modelli non hanno  predetto questo leggero raffreddamento ma un riscaldamento di circa 2  gradi per secolo. E’ evidente che i modelli hanno sovrastimato l’effetto  del CO2 e stanno ignorando qualche altro meccanismo climatico.   
Non  potevano che essere vaghi perché questi signori, anche se non lo  dicono, sanno bene che la scienza su cui si basa la teoria del  riscaldamento antropogenico è vaga. 
 10. Quale è la storia della temperatura terrestre nelle ere geologiche passate, e quale spiegazione, o insegnamento ne viene tratto? 
La  temperatura terrestre nelle ere geologiche passate  è caratterizzata da  diverse oscillazioni causate da cambiamenti orbitali della terra. 
11. Alcuni dicono che la terra continua a riscaldarsi, altri che è iniziato un periodo di raffreddamento. Quale è la verità? 
Dipende  dal tempo i riferimento. La temperatura ora è più alta di quanto fosse  100, 200 o 300 anni fa.  Durante il Medioevo molti dati suggeriscono  temperature più alte delle  attuali in diverse regioni del mondo.  Durante gli ultimi 10-15 anni non si è osservato nessun riscaldamento  significativo. Essenzialmente ci sono numerosi cicli naturali a diverse  scale temporali.  Per il prossimo futuro è ragionevole prevedere una  stabilizzazione del clima o addirittura un raffreddamento fino al  2030-2040. a causa di un ciclo naturale di circa 60 anni che ha iniziato  la sua fase discendente intorno al 2000.    
12. Quali sono le cause naturali che generano i cambiamenti climatici? 
Credo  che i meccanismi principali siano solari ed in forma minore lunari.  Fattori astronomici modulano la formazione delle nuvole ed insieme alle  maree attivano particolari circolazioni marine. Nuvole e cicli oceanici  causano cambiamenti climatici alla superficie.  I modelli climatici  usati fino ad ora ignorano questi meccanismi e non riescono a  rappresentare nessuna delle oscillazioni climatiche presenti nei dati,  come ho dimostrato nei miei studi. 
13.  In un recente studio lei mette in relazione il clima terrestre col  movimento dei pianeti. In parole semplici, di cosa si tratta?   
I  pianeti girano intorno al sole e causano nel sole delle oscillazioni  gravitazionali che inducono l’attività  solare ad oscillare. Poi il sole  oscillante causa oscillazioni sincronizzate nel clima. I miei conti mi  hanno portato a concludere che almeno il  60% del riscaldamento  terrestre osservato dal 1970 ad oggi è dovuto a cicli naturali presenti  nel sistema solare, come un grande ciclo di 60 anni causato dalle maree  di Giove e Saturno sul sole.   
14.  Tuttavia molti argomentano che i pianeti sono troppo lontani dal Sole e  dalla Terra per avere un effetto osservabile sul clima e l’accusano di  astrologia. Come risponde a questa obbiezione? 
E’  vero che le forze mareali dei pianeti sul sole sono estremamente  deboli. Tuttavia la critica si basa sul presupposto che il sole non  possa amplificare la piccola perturbazione gravitazionale. Al contrario,  il sole è una sorgente di energia e come tale può funzionare come un  amplificatore di deboli perturbazioni gravitazionali. Nei miei lavori  propongo una teoria fisica che spiegherebbe questa amplificazione  nucleare di perturbazioni gravitazionali che avverrebbe nel sole. Se la  teoria è corretta, le forze mareali sono sufficientemente forti da  modulare l’attività solare attraverso l’amplificazione interna. Altri  meccanismi incogniti sono ovviamente possibili. Ma ci sono forti  evidenze empiriche che i pianeti stanno modulando in qualche modo  l’attività solare, come anche  un recente commentario su Nature ha  evidenziato.    
15. I  nostri lettori conoscono gli studi di Abibullo Abdussamatof  (3) , il  quale afferma che il clima dipende dalle variazioni dell’Irradiazione  Solare Totale (TSI),  ed individua cicli climatici di 200 anni durante i  quali la temperatura terrestre  oscillerebbe tra un massimo, che   avremmo appena raggiunto, ed un minimo verso il quale ci staremmo  incamminando e che si manifesterebbe con una prossima glaciazione . In  che modo questo si collega alla sua teoria? 
Secondo  me, la teoria di Abdussamatof è un po’ troppo generica. Ci sono dei  cicli ma sono numerosi e la sensibilità climatica a questi cicli va  calcolata precisamente, cosa che Abdussamatof non fa.  Personalmente non  credo che ci stiamo incamminando in pochi decenni verso una nuova  glaciazione come la intende Abdussamatof sul tipo della Piccola Era  Glaciale del 1700.  Credo che la temperatura potrebbe al massimo  scendere moderatamente per 20 anni e poi risalire.   
 16. Secondo  Ivanka Charvàtova (4) il movimento di rivoluzione dei pianeti attorno  al Sole genererebbe dei campi gravitazionali variabili, collegabili ai  cicli delle macchie solari ed al clima terrestre. Come si rapporta  questa rappresentazione alla sua teoria?   
Gli  studi di Charvàtova sono interessanti. Ci sono delle somiglianze con i  miei a ed alcuni miei risultati hanno confermato i risultati di   Charvàtova. Una differenza è che sto cercando di fare conti con grande  precisione e di trovare dei meccanismi fisici.   
17. Nir  Shaviv e Jean Veizer spostano l’attenzione all’intera galassia ed ai  raggi cosmici che colpiscono la Terra con intensità variabile, influendo  sulla formazione delle nuvole e quindi sul clima, e generano le grandi  glaciazioni che si sono succedute nelle lontane ere geologiche ad oggi,  in questo in sintonia con Henry Svensmark e Jasper Kirby (5) . Lei cosa  ne pensa? 
Sono  teorie interessanti e probabilmente corrette, almeno in parte. Credo  che nel prossimo futuro queste teorie si svilupperanno.   
18. Secondo Richard Lindzen(6) i modelli GCM sbagliano perché postulano che l’effetto dell’aumento della CO2  venga amplificato da una maggior evaporazione di  vapore acqueo  (feedback positivo) il quale a sua volta amplificherebbe l’effetto serra  con esiti catastrofici. Lindzen al contrario sostiene che prevale un  feedback negativo che attenua l’effetto serra. Quale è il suo parere? 
Credo  che Lindzen abbia ragione perché i suoi studi si basano su misure di  dati che contraddicono le previsioni dei modelli al computer, un po’  come i miei studi. 
19. Michael  Mann (7) passerà alla storia per il suo grafico a mazza da hockey, dal  quale preconizzava un imminente aumento incontrollato e disastroso della  temperatura terrestre a causa delle emissioni antropogeniche di CO2. Cosa ne pensa? 
Hockey stick del 1999 di Mann non è più credibile, anche Mann lo ha rigettato nel 2008. Penso che abbia contribuito  non poco alla confusione su questo argomento.  Oggi si ritiene che il  clima si caratterizzato da grandi cicli millenari con punte calde  durante il periodo romano, il periodo medioevale e il periodo corrente.   
 20. Alcuni  scienziati non allineati con le teorie del riscaldamento globale  antropogenico (ad esempio Richard Lindzen e Ivanka Charvatova) dicono di  incontrare ostilità e difficoltà nella pubblicazione dei loro studi.  Lei ha avuto esperienze di questo tipo? 
Ovviamente.  C’è una forte opposizione che direi ideologica piuttosto che  scientifica. Le teorie scientifiche dovrebbero essere valutate  oggettivamente con rigore scientifico, non sulla base di semplici  pregiudizi ideologici, politici o economici.  Tuttavia, se le mie teorie  sono corrette, cioè se il clima è in gran parte regolamentato da cicli  astronomici prevedibili, può essere possibile prevedere i cambi  climatici per i prossimi decenni con una maggiore precisione, il che è  tutto a vantaggio dell’umanità. Al momento i miei modelli sono in  accordo con i dati mentre i modelli dell’IPCC basati sulla teoria del  riscaldamento antropogenico hanno fallito le previsione sin dal 2000  come si vede, ad esempio, nella figura esposta, che riproduce il mio  modello:  
Astronomical Climate model forecast vs. IPCC (1)
La  figura rappresenta la temperatura superficiale terrestre  (HardCRUT3):  la curva rossa rappresenta le temperature terrestri originali  pubblicate nel documento JASTP2012b  e la curva blu rappresenta la temperatura superficiale terrestre  aggiornata con i dati mensili più recenti disponibili. La curva nera  all’interno dell’area turchese, rappresenta la previsione completa del  modello armonico dal 2000. Quest’ultima è chiaramente migliore della  previsione dei modelli IPCC (General Circulation Models) che si  collocano nell’area verde.  La curva gialla rappresenta la sola  componente armonica, al netto del contributo antropogenico.  
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