martedì 28 ottobre 2008

Bush colpisce duro la Siria perché l'Europa intenda. Carlo Panella

La spettacolare operazione di elicotteri e truppe speciali statunitensi che hanno colpito domenica un gruppo terrorista iracheno, comodamente installato in Siria, ha un senso che va ben oltre la normale attività di pacificazione dell'Iraq.
Sicuramente è stata motivata dalla volontà di colpire duro un gruppo che infastidiva molto la pacificazione irachena, ma ha avuto una predominate funzione di warning. L'azione infatti dimostra -come la Rice ha confermato la scorsa settimana a chiare lettere- che la Siria di Beshar al Assad continua a non pagare nessun prezzo a fronte delle ribadite aperture di credito da parte della Francia di Sarkozy (e purtroppo anche dall'Italia di Frattini). Con questa operazione, Damasco è stata colta ancora una volta con le mani nel sacco: nonostante le tante dichiarazioni verbali, Assad continua ad appoggiare le guerriglia quaidista in Iraq, esattamente come continua a armare Hezbollah (vedi l'ottima oinchiesta di Guido Olimpio sul Correre di domenica) ed Hamas (come peraltro dichiarano sfrontatamente i pasdaran iraniani).
La lunga fase ''obamiana'' di dialogo a tutti i costi con l'asse Siria-Iran, si è aperta con largo anticipo l'estate scorsa, con la sciagurata decisione di Sarkozy di ospitare come ospite d'onore al Assad alla sfilata del 14 luglio a Parigi (con scandalo non solo di Chirac, ma anche di molti generali francesi). E' poi continuata negli ultimi mesi, con continua aperture di credito da parte delle cancelleire europee, Farnasina inclusa.
Il problema, però, non sta al solito nel dialogo, ma nel fatto che a fronte delle continue legittimazioni europee, Beshar al Assad non ha poi pagato alcun prezzo, non ha modificato minimamente la sua politica di destabilizzazione dell'area e anzi si prepara con tutta evidenza ad una nuova micro invasione del Libano (avendo a pretesto gli scontri tra alauiti filosiriani e sunniti nella zona di Tiro).
Colpire il ''santuario'' terrorista dei quaidisti iracheni, ben protetto dentro i confini siriani è stato dunque il modo scelto dall'amministrazione Bush per chiarire agli europei che la loro politica è avventurista, che Assad continua ad essere un interlocutore inaffidabile.Nella speranza che l'Europa capisca.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e