sabato 14 agosto 2010

*Lettera aperta di Bersani ai "piddini" (nella versione di Pasquino). Gianfranco Pasquino

Carissimi,
mi rivolgo a voi mentre va in onda la crisi terminale del berlusconismo. È vero, cari iscritti, che vi teniamo in poca considerazione poiché molti di voi si fanno passivamente manipolare, non da oggi, dai vostri segretari e noi preferiamo i bagni di folla delle primarie, ma questa volta, vista la gravità della situazione, ho deciso di informarvi sulle nostre prossime fantasiose mosse. Grazie ad una possente spallata dei gruppi parlamentari del Partito democratico, oppure, non ricordo bene, la spallata l’ha data Fini?, tutto il quadro politico è entrato in movimento. Ma, niente paura, noi abbiamo le formule magiche con il quale stabilizzarlo. Abbiamo pensato, anche grazie al come sempre originale apporto di Paolo Flores d’Arcais, ad un governo che chiameremo “tutti contro Berlusconi”. Abbiamo anche pensato ad un governo di salute pubblica, ovvero un governo di larghe intese, vale a dire un governo istituzionale, cioè un governo di transizione. Grande è il sostegno, anzi, l’entusiasmo popolare per tutti questi governi ai quali noi, in crisi di astinenza ministeriale, non potremo negare il nostro convinto sostegno. Tuttavia, sia chiaro che come vostro segretario mi sento personalmente a disposizione anche per un bicolore Berlusconi-Bersani se fosse utile per bloccare un eventuale governo giustizialista Bocchino-Di Pietro.

Stiamo esplorando altre possibilità anche grazie alla intelligenza politica del compagno D’Alema, ma non ho ancora capito se vuole che Tremonti sostituisca Berlusconi oppure se preferisce Casini, al quale risulta che avrebbe già offerto la carica di premier. Nel frattempo, si arricchisce il menu di leader che si candidano a guidarci verso le prossime “magnifiche sorti e progressive”. Chiedo subito scusa per il “progressive” agli ex Margherita, ex Dc, e chiarisco che l’aggettivo non intende in alcun modo richiamarsi al riformismo, del quale abbiamo perso traccia da tempo, né tantomeno alla socialdemocrazia, sulle cui tracce non siamo mai stati poiché non conducono da nessuna parte tranne che, spesso, al governo. Ci stiamo anche preparando a dare il benvenuto a Nichi Vendola, notoriamente il politico preferito da D’Alema e da lui due volte fatto vincere in Puglia, e a Sergio Chiamparino che ci guiderà a un’alleanza con Fini (anche se non riusciamo a capire se Fini vorrà fare un’alleanza con noi). Sia Vendola sia Chiamparino sono “risorse”. Chiedo a tutti voi di prepararvi per un’intensa campagna d’autunno e di imparare dai compagni di Bologna dove stanno genialmente cercando addirittura di stringere un accordo con l’ex sindaco Giorgio Guazzaloca che guidò un’amministrazione di centro-destra che noi incessantemente criticammo e, come è nel nostro stile, “demonizzammo”. Vedete quanto possiamo essere generosi (eufemismo per “confusi confusionari”).

Sono, purtroppo, costretto cari amici e compagni, a concludere ricordando a noi, prima che agli altri, molti dei quali lo sanno benissimo, che le nostre brillanti formule di fuoriuscita dal berlusconismo incontrano due ostacoli. Il primo ostacolo è che Berlusconi, da un lato, gode ancora della maggioranza parlamentare e, comunque, la sua opposizione renderebbe difficilissima, se non impossibile, la nascita di una nuova, peraltro, molto eterogenea (sento parlare addirittura di “ammucchiata”) e, dunque, instabilissima, alternativa. Dall’altro lato, continua a esserci alla presidenza della Repubblica un ex comunista, preparato, vigile e molto bene informato, che intende fare rispettare le regole e che quasi sicuramente impedirebbe i pateracchi di cui stiamo parlando, più di tutto sarebbe contrario a un ribaltone rispetto al quale, sono certo Veltroni e i pasdaran veltroniani vorranno contrapporre le conseguenze logiche, politiche e istituzionali del loro “partito a vocazione maggioritaria”. Se cade una maggioranza che ha ricevuto, non soltanto un qualche mandato popolare, ma persino un premio di maggioranza, sarebbe opportuno, magari subito dopo i necessari ritocchi elettorali, non quelli pasticciatamente proposti dal team veltroniano nel 2008, tornare alle urne.
So che, a causa della crisi, più della metà di voi sono stati costretti a passare le vacanze in città: New York, Barcellona, Parigi, Londra. Quindi riceverete questa mia con qualche ritardo. Non vi preoccupate. La nostra prima e urgente iniziativa di massa è prevista per l´8/9 ottobre.Con l’augurio che il sole d’agosto illumini le nostre fertili menti
Il Vostro Segretario Bersani. (il Velino)

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