martedì 10 luglio 2012

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10 luglio 2012

Lasciamo pure perdere i nuovi soldi, anche se dodici milioni di dollari non sono proprio spiccioli, trovati in Svizzera a Massimo Ciancimino. Naturalmente per il giovanotto si tratta di un nuovo guaio ma la sua autorevolezza di “pentito” non ne risentirà poi molto, ridotta com’è. Se mai si crea nuovo lavoro alla procura di Palermo che porta avanti un’indagine per riciclaggio che vede indagato il figlio dell’ex sindaco mafioso. Come faceva notare ieri Chiocci sul Giornale, questo ritrovamento è figlio di un supplemento di indagine imposto dal gip palermitano ai pm che, fosse stato per loro, avrebbero voluto chiuderla qualche mese fa. Ma c’è un’altra storia sulla quale è bene fare attenzione: vi ricordate la guantiera di candelotti di dinamite sepolta nel giardino della sua casa palermitana, con qualche rischio per i condomini, dall’ineffabile personaggio? Se non ve la ricordate più non vi si può biasimare. E’ passato più di un anno. Il caso è semplice, l’esplosivo è stato trovato, periziato e fatto brillare. Eppure in tutto questo tempo nessun pm palermitano ha ancora completato l’istruttoria. Con tutta la buona volontà è difficile pensare solo alla strutturale lentezza della nostra macchina giudiziaria.
di Massimo Bordin

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