mercoledì 22 agosto 2007

Il brambillismo, l'arte del potere senza complessi. Maria Laura Rodotà

Michela Vittoria Brambilla ora ha un suo partito. Moltissimi già la liquidano. Molti la sfottono. Pochi riescono a ignorarla. Ma la Brambilleide in corso va seguita. Perché:

1) Giudicata (bene) «un elemento di discontinuità» o assai più spesso (male) «una professionista dell’anticasta» e altro, Brambilla ha conquistato una surreale centralità nei pasticci di centrodestra (e altro). Dilagante, imprescindibile causa presenzialismo, energia e capoccione rosso, è al momento la donna più visibile della politica italiana.

2) Lo è per volere di Berlusconi, ovvio. Ha puntato su di lei per la grinta e l’aspetto. Capita a molte politiche giovani e di bell’aspetto, di venir lanciate da leader maschi soprattutto per quello. Poi, delle belle in politica, sono sempre in tanti a dire «ma è una deficiente». Ne siamo sicuri? Brambilla non è una miss, è una lecchese graziosa e slavata che ha lavorato duramente e con astuzia per diventare un’icona strappon-sexy: studiando tinte per capelli, giacchine sciancrate, accavallamenti e autoreggenti (vabbé, il suo capo indossa di peggio).

3) Il lavoro è servito. Con la sua aria da politica venuta da Cartoonia, Morticia Addams rossa, Jessica Rabbit magra, Brambilla è diventata figura di culto per chi segue i dibattiti tv. Parla chiaro anche se dicono sbagli un po’ di cifre; recita da protagonista; è meno ipocrita e untuosa di buona parte degli altri attori del teatrino. D’altra parte non si vota a Cartoonia, al massimo a Courmayeur, a novembre. Allora si vedrà quanto davvero funzioni.

4) In più, a differenza di tanti compagni di teatrino della politica autoreferenziale, Brambilla rappresenta sul serio un pezzo di Italia. E di donne italiane, del Nord, giovani, gran lavoratrici, amanti dei soldi senza complessi; e (con qualche complesso tenuto a bada) aggressive e poco modeste nel vestire. A Milano e nella città infinita che le sta intorno tante sono come lei. Chissà se si identificheranno, se la troveranno eccessiva, o se il bombardamento anti-Brambilla gliela renderà ridicola e non si vorranno specchiare (è un rischio, si sa).

5) Creatura berlusconiana catapultata nel bailamme ri-organizzativo (forse) della Cdl, Brambilla è una figura interessantissima. Lanciata come innovazione finta, potrebbe diventare vera per eterogenesi dei fini. O per sua furbizia, magari. O per eccessi di antibrambillismo altrui. Prepariamoci a un autunno brambillesco, comunque (ora si temono interviste al suo parrucchiere, e altro).

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