martedì 6 settembre 2011

Gli 80 anni di un innocente

di Giuseppe Lipera
Venerdì scorso il dottor Bruno Contrada ha compiuto ottant'anni. Per l'occasione il suo difensore, l'avvocato Giuseppe Lipera, ha voluto scrivere una lettera ripresa dal sito "Giustizia Giusta" che ripubblichiamo.

Caro dottore Contrada,
non ci crederà, ma è la prima volta in vita mia che mi capita di fare gli auguri di compleanno a un uomo che compie 80 anni.Già la cosa in sé mi emoziona e mi fa riflettere, ma non è solo questo ovviamente. Vorrei dirLe tante cose, più di quelle che Le ho detto in questi tre anni e mezzo che ci conosciamo, e sono sicuro che non riuscirò a farlo. Mi domando: quante siete le persone in Italia ultraottantenni? Boh! Certamente non tante, ancor meno quelle che hanno vissuto una vita come la Sua: onori, gloria, ricchi, responsabilità, prestigio e poi però la gogna, l'infamia, i processi, la condanna,  la assoluzione e poi di nuovo la condanna, il carcere. Possiamo dire, con stupido sarcasmo e dolce ironia, che Lei non si è fatto veramente mancare nulla in queste vita terrena.
Cos'altro Le accadrà ancora?

Dopo averLa conosciuta, il 15 dicembre del 2007, mentre Lei si trovava rinchiuso nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, io Le dissi: "Lei è frangar non flectar", cioè mi appariva come un uomo tutto d'un pezzo, acciaccato dall'età e dalle sofferenze del carcere e delle malattie, dal dolore della condanna, tanto ingiusta quanto immeritata, ma nonostante tutto questo Lei non si piegava, la Sua dignità era altissima ed immacolata. Commentai, e tantissimi, forse centinaia di migliaia di italiani, lo sanno, dicendo: ringrazio Dio di avermi fatto conoscere un uomo come Bruno Contrada! A distanza di oltre tre anni da allora, avendo avuto l'opportunità di approfondire la Sua conoscenza, non posso che confermare questo mio pensiero.

Detto tutto questo, stamattina mi sono chiesto: cosa posso regalare al mio cliente, che ormai considero un caro amico, il giorno del Suo compleanno? Ci ho riflettuto molto e ho trovato cosa donargli, ma poi ho pensato: Lui questo lo ha già; non importa, mi sono detto,  il mio regalo può essere solo questo. Ebbene, carissimo dottore Bruno, Le dono il mio amore per il Giusto e per il Vero e riconosco di essere presuntuoso perché il Giusto e il Vero che è in Lei è molto di più di quanto io possa offrirLe. Lei mi ricorda tanto un Uomo che ebbi la fortuna di conoscere nell'estate del 1985 proprio qui a Palermo, uomo che poi divenne mio amico e che certamente contribuì a cambiare le sorti della mia vita; si chiamava Enzo Tortora. Parlava proprio come Lei: intelligente, colto, affascinante, invidiatissimo da molti ma amatissimo da tantissimi; Tortora subì, né più e nè meno, quello che ha subito Lei.

La vicenda del noto personaggio si concluse in tempi rapidi: fu condannato a dieci anni di reclusione ma poi assolto, però dopo cinque anni dal suo arresto, nel 1988  morì. Il Suo calvario invece, caro e illustre amico dottor Contrada, ancora continua dopo quasi 20 anni. A volte mi domando: quale è il disegno divino di tutto questo? Perché ho incontrato questi due uomini nella mia vita? Sono domande a cui ancora non so rispondere, ma so aspettare e confido che un giorno lo capirò. Ora penso questo: se c'è armonia in questo universo, e io devo credere che ci sia, la Sua storia giudiziaria non può finire cosi come è. I signori Giudici della Corte di Appello di Caltanissetta dovranno quanto prima decidere sulla terza istanza di revisione che ho presentato in Suo favore, invocando la riapertura del Suo processo.

Ci sono indubbiamente gli elementi perché questa istanza di revisione possa essere accolta, eccome se ci sono e non li sto qui a ripetere perché Lei, dottore Contrada, li conosce benissimo. Ecco: ho trovato cosa regalarLe e che Lei forse non ha! Io dono a Lei dottore Contrada la speranza che ho io di riuscire a dimostrare, urbi et orbi, la Sua assoluta innocenza; il sogno che ho io che Le venga restituito l'onore e la dignità di autentico servitore dello Stato, di uomo che ha creduto e lottato per altissimi ideali come l'amore per la Patria ed il rispetto delle Istituzioni. Io dono a Lei dottore Contrada, nel giorno del Suo ottantesimo compleanno, la certezza che, nonostante tutto quanto sia accaduto, milioni di italiani credono che Lei sia vittima di un errore giudiziario.

Io dono a Lei dottore Bruno, il desiderio, che io e tantissimi come me hanno, che tutto questo non sia una illusione. Con tanto affetto e stima, Le porgo i miei auguri di buon compleanno.

(da Giustizia Giusta)

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