giovedì 10 novembre 2011

16/10/2011

L'ECONOMISTA SUPER PARTES CHE SALVA L'ITALIA.  Gianni Pardo

L’articolo di Mario Monti sul “Corriere” di oggi (1) sarebbe anodino – e perfino poco interessante – se a scriverlo fosse stato un qualunque editorialista o economista. Il Rettore della Bocconi invece è stato molte volte indicato come il possibile Primo Ministro di uno di quegli esecutivi – battezzati con una ventina di nomi diversi –  che di fatto si chiamano soltanto TTB: tutto, tranne Berlusconi. Monti infatti dovrebbe essere un uomo estremamente competente e al di sopra delle parti. Purtroppo, il suo articolo di oggi non sembra dimostrarlo: la sua originalissima tesi è che la crisi attuale è colpa di Berlusconi e si risolverebbe se lui si dimettesse. Se questo è essere super partes, se così ci si dimostra obiettivi, non siamo messi bene.
Egli comincia col dire che l’Italia - malgrado le vanterie di Berlusconi - mette in crisi l’euro ed è di fatto un protettorato di Francia e Germania. Dimentica però di notare che tutto questo dipende non dall’attuale politica economica - l’Italia ha un avanzo primario migliore di quello della Francia, e dunque giudicata sul presente non creerebbe la minima preoccupazione - ma dal pregresso debito pubblico. Questo viaggia da decenni al di sopra del 100% del prodotto interno lordo, è nato negli anni Ottanta del secolo scorso ed è andato sempre crescendo. È vero, paghiamo tassi più alti della Spagna; è vero, se le banche e i privati non comprassero i nuovi titoli emessi per pagare quelli in scadenza, l’Italia dichiarerebbe fallimento dall’oggi al domani: ma tutto questo dipende dai 1.900 miliardi di euro del debito pubblico, non da Berlusconi. È così difficile da riconoscere? Invece Monti fa dire a innominate fonti straniere che “le principali responsabilità di questa situazione vengono attribuite al governo italiano in carica da tre anni e mezzo”. Responsabilità di oggi per un debito nato trent’anni fa. Come l’agnello che intorbidava l’acqua del lupo che stava a monte. Ecco che significa essere super partes.
Ma Monti spiega le colpe del governo. “L’Italia è più indietro [della Spagna] perché non c’è stato neppure il minimo riconoscimento di responsabilità da parte del governo”. Come se vestirsi di saio e battersi il petto cambiasse la realtà dei mercati e delle Borse. E qual è, comunque, il merito della Spagna? Nientemeno, quello di avere annunciato nuove elezioni. Traduzione, sempre rimanendo super partes: se buttiamo fuori Berlusconi tutto si risolve e i creditori del debito pubblico rinunceranno forse a riscuotere i loro titoli. 
Il governo, dice Monti, avrebbe dovuto chiedere la collaborazione delle opposizioni. E con ciò dimostra di essere tanto al di sopra delle parti da averle perse di vista. Forse pensa che la Camusso applaudirebbe l’abolizione dello Statuto dei Lavoratori, se Berlusconi lo proponesse. 
Il governo avrebbe anche la colpa di avere scaricato su altri le responsabilità: sull’opposizione, sui magistrati, sui corrispondenti esteri (per la cattiva fama dell’Italia nel mondo). Anche a dargli ragione: che c’entra, tutto questo, con la crisi economica? Se fosse Primo Ministro Antonio Di Pietro il debito pubblico sparirebbe? Non si dovrebbero più pagare gli interessi? I mercati accorderebbero all’Erario tassi più favorevoli?
Ma in fondo perché insistere nell’analisi? Monti attribuisce a Berlusconi “un’ovattata percezione della realtà”, cioè gli dà del demente, e a suo parere coloro che lo sostengono “toccano livelli inauditi di servilismo”. Invece lui che è super partes stila queste auree parole: “la permanenza in carica dell’attuale presidente del Consiglio viene vista da molti come una circostanza ormai incompatibile con un’attività di governo adeguata, per intensità e credibilità, a sventare il rischio di crisi finanziaria e a creare una prospettiva di crescita”. La quale affermazione è di una stupidità talmente colossale che veramente vorremmo Mario Monti Primo Ministro per cavarci lo sfizio di vedere quale sarebbe la sua attività di governo adeguata, come renderebbe tutti nel mondo ammiratori del debito pubblico italiano  e come creerebbe in un battibaleno una smagliante crescita economica dell’Italia. Lui e la sinistra sarebbero dunque capaci di decidere quei tagli alla spesa pubblica, di adottare quelle riforme liberiste e “anti-sindacali” che non è stato capace di adottare il centro-destra? Vorremmo proprio vederlo all’opera.
Si può non avere grande stima di Berlusconi, che fra l’altro scherza abbastanza per dare a volte l’impressione di essere solo un comico mediocre. Ma se si pensa di sostituirlo con questo genere di personaggi super partes, capaci di sparare con sussiego una simile sfilza di affermazioni balorde, forse dobbiamo sperare di rimanere sub partibus, tenendoci il governo che abbiamo.
Mario Monti ha tutto il diritto di avere un’idea politica anche chiaramente antigovernativa e antiberlusconiana. Non ha il diritto di presentarsi come neutrale. (Pardo blog)


(1)http://www.corriere.it/editoriali/11_ottobre_16/monti-false-illusioni-sgradevoli-realta_068269c4-f7bf-11e0-8d07-8d98f96385a3.shtml

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