mercoledì 30 aprile 2008

Già che c'è, Walther butti in soffitta anche Obama. Carlo Panella

Se volete capire perché Alemanno ha vinto le elezioni, guardatevi l'immagine di quello striscione dei militanti di An steso sotto il Campidoglio festante per il neo sindaco: ''Grazie Walther! Santo subito!''.Quando la destra postfascista diventa spiritosa e autorionica, è semplicemente successo che non è più destra, non è più postfascista, è solo intelligente.
Non così la sinistra che non sa elaborare il lutto e che in questi giorni ne dice di tutti i colori sulle ragioni del suo disastro, tranne quella giusta.
E quella giusta è che non ha sbagliato su un particolare, su una campagna elettorale, su un candidato sindaco o premier, ma che ha sbagliato su tutto.
Chi non ci crede, guardi cosa sta accedendo in queste ore al mito ispiratore di Walther e di tutta la sinistra modaiola italiana: Barack Obama. Il giovane kennedyano progressista, nonché inventore dello sfigatissimo e porta iella ''We can!'' è alle prese con le sue origini culturali. Origini che hanno un nome e un cognome: il reverendo Wright. Per venti anni infatti Obama è stato adepto della sua chiesa e fedele tra i fedeli e da sempre l'ha indicato come il suo amato padre spiriturale. Oggi però Obama è stato costretto a divorziare dal suo babbo spirituale e a mandarlo a quel paese. Il reverendo, infatti, gasato dal successo del discepolo, ha iniziato un giro di conferenze in cui accusa i bianchi americani di avere inventato e diffuso l'Aids solo e unicamente per colpire i neri (tesi cara anche al presidente sudafricano nero M'beki) e che gli Usa si sono meritati l'11 settembre per la loro politica terrorista e imperialista. Obama ha ovviamente sconfessato tutto questo, ha preso le distanze, dice che non riconsoce più il reverendo, che questi è cambiato.
Ma non è così. Il reverendo Wright, estimatore dell'antisemita musulmano nero Farrhakan (alle cui marce partecipò lo stesso Obama), l'ha sempre pensata così, magari prima non la diceva così, ma la sostanza era questa.
Obama, però, non ha mai colto questo lato razzista, violento, antisemita e antiamericano della sua predicazione. Solo ora che vuole diventare presidente di tutti gli americani, di fronte alla vigile platea mediatica, è costretto a rendersene conto e troppo tardi se ne distanzia.
Walther e la sinistra italiana hanno fatto lo stesso errore con i tanto corteggiati imam dell'Ucoii (ugualmente razzisti e antisemiti) e con i tanti predicatori d'odio che hanno ospitato nelle loro immense adunate pacifiste.
Il minestrone culturale della sinistra tutto è stato, tranne che vaccinato nei confronti del razzismo, dell'antisemitismo, dell'idiozia antimperialista. Però è stato tollerante con i soprusi e le violenze non dei lavoratori immigrati -assolutamente trascurati- ma dei più parassiti e violenti tra i clandestini, sempre protetti e tollerati, in nome dell'antimerialismo alla Wright.
Il risultato si è visto. Grazie Walther.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

Perche non:)