giovedì 20 maggio 2010

Ma che volete da Michele? E' solo Sant'Oro. Antonio Polito

Ma che volete da Michele Santoro, o voi popolo del blog, o voi straffatti del Fatto, o voi professionisti dell'antiberlusconismo, o voi moralisti di ogni colore e risma? Ma che, credevate davvero che fosse Robin Hood, Emiliano Zapata, il sub-comandante Marcos?

L'ex Michele-chi è solo - e scusate se è poco - un notevole professionista dello spettacolo televisivo, nel suo caso sotto forma di informazione, che ha fatto un formidabile accordo con la sua azienda mettendo a frutto il suo valore di mercato. Ha fatto lo scivolo, come in tante aziende editoriali, una specie di pre-pensionamento: tre anni di buonuscita a sei anni dalla pensione. È un giornalista che si trasforma in editore - non il primo, a dire il vero - e in quanto tale fornirà alla Rai 14 docu-fiction di 130 minuti l'una al prezzo di un milione ciascuna, per complessivi 14 milioni in due anni. Che c'entra la morale, che c'entra la politica? Business is business, perché proprio Santoro avrebbe dovuto fare il francescano? E, per favore, lasciate stare il pianto greco sulla crisi: nessuna crisi sospende il mercato.

Fessi voi, che vi eravate convinti che Michele fosse un santo: è solo Sant'Oro. Voi che avete sperato che un giornalista tv potesse guidare un partito extraparlamentare, vendicare i torti, proteggere i deboli, giustiziare i potenti. Santoro è andato e venuto, dal Pci alla Rai a Mediaset, poi di nuovo alla Rai via giudice del lavoro e ora fuori della Rai a farsi le cose sue, le cose che sa fare e vendere bene.

Ma come, direte voi, ha fatto pure l'europarlamentare dell'Ulivo. Sì, ma solo il tempo necessario per tornare a fare il giornalista, che è il suo mestiere e la sua vocazione. Ma come, direte voi, ci ha chiamato alle mobilitazioni di piazza, anzi di PalaDozza, per difenderlo dalla censura berlusconiana. E che doveva fare? Aveva un mercato e l'ha fatto pesare. Si è coltivato il suo pubblico, e se il suo pubblico vive di grandi passioni politiche lui le ha giustamente allevate e interpretate. E, al momento del bisogno, le ha evocate.

Tornate nel mondo reale, o voi in cerca di un taumaturgo che vi liberi dal Male. Michael Moore fa i soldi, Sabina Guzzanti fa i soldi, Marco Travaglio fa i soldi, Michele Santoro fa i soldi. Fanno il loro mestiere, lo fanno bene, e vendono i loro prodotti. Sono prodotti carichi di moralismo e demagogia? Embè? Si vede che è quello che a voi piace, che li consumate avidamente, che siete il loro mercato. Non chiedete loro più di quanto possano darvi. Non conducono una lotta tra il Bene e Berlusconi, conducono le loro aziende. Se proprio volete liberarvi del Caimano, dovrete procedere altrimenti.

L'unico modo è mandare in Parlamento il numero di deputati sufficienti a disarcionarlo. Santoro fa ascolti, l'opposizione ha bisogno di voti, e non sono proprio la stessa cosa. Meglio così. La Rai berlusconiana ha fatto un affare: si è liberata di Annozero. Michele Santoro ha fatto un affare, e non c'è bisogno di spiegare perché. E la sinistra italiana pure ha fatto un affare, se la lezione le serve a capire che la politica non è un talk show. (il Riformista)

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