venerdì 24 gennaio 2014

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24 gennaio 2014

Andiamo, dài, quello nei confronti dell’Amor nostro, delle sue ospiti, dei difensori e dei testimoni a favore, era nient’altro che un atto dovuto. E infatti il procuratore di Milano l’ha comunicato alla stampa senza enfasi, anzi, in modo molto professionale, serioso, ha snocciolato date, numero dei processi vecchi, numero del procedimento nuovo, nomi dei sostituti che prenderanno in carico la pubblica accusa, stop. Bruti Liberati, a dirla tutta, ha mostrato se mai un tono vagamente scocciato, come se l’atto dovuto fosse effettivamente dovuto, un dovere, ma di quei doveri che, potendo, la procura si sarebbe volentieri evitata. Una noia, quasi, un déja vu, una minestra riscaldata. Tanto è vero che il timbro della sua voce ha preso un’anda appena più vivace, più convinta, quando l’alto magistrato ha comunicato la rinuncia della dottoressa Boccassini, chiamata, e questo l’ha scandito, “a impegni più pressanti”. Va là, è già su Renzi?

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