giovedì 9 gennaio 2014

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9 gennaio 2014

Raggiungere a nuoto la Sardegna sarebbe ben più difficile che attraversare a bracciate lo Stretto di Messina, ma non è per questo che Grillo ha negato l’utilizzazione del simbolo a cinque stelle nelle prossime elezioni sarde. Il fatto che i meet-up locali litighino fra loro avrà avuto il suo peso, ma neanche questo credo sia stato decisivo. Ha paura di perdere, così dicono i giornali citando i risultati non brillanti delle ultime performance del Movimento cinque stelle nelle elezioni locali. Sarà senz’altro così. Però credo, pur detestando i pentastellati, che più che di perdere Grillo abbia paura di vincere. Vi ricordate Pizzarotti? A Parma vinse e promise rivoluzioni. Non se ne sono viste. Certo governa, probabilmente più bene che male, ma di sicuro non ha prodotto nulla di spendibile per grandi battaglie nazionali. Così come i numerosi consiglieri regionali siciliani, probabilmente migliori della media dei loro colleghi d’assemblea. In compenso il rischio delle famose “realtà locali” è quello di produrre un partito come il Psi che faceva disperare Pietro Nenni, con assessori fin troppo radicati nel “territorio” che però alle elezioni nazionali, meno motivati, portavano la metà dei voti. Un partito di minoranza che propone grandi riforme nazionali, giuste o sbagliate che siano, roba del genere non se la può permettere. Lo capì Pannella negli anni Ottanta quando affrontò una scissione pur di evitare l’automatismo della presentazione sempre e ovunque. Credo che Grillo sia alle prese con lo stesso problema. A modo suo, certo.
di Massimo Bordin@MassimoBordin
 

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