venerdì 22 ottobre 2010

Il bandito Giuliano ad Antigua. Orso Di Pietra

“Di sicuro – scriveva Tommaso Besozzi a proposito del ritrovamento della salma del bandito Giuliano – c’è soltanto che è morto!”. Perché non si sapeva se ad ammazzare l’autore dell’eccidio di Portella della Ginestra era stato il cognato Gaspare Pisciotta, i carabinieri del colonnello Luca, la mafia, i separatisti siciliani, i democristiani di Palermo, la massoneria internazionale, un marito geloso o tutti quanti messi insieme. Ora la Procura di Palermo ha deciso di mettere in discussione anche quell’unica certezza. Ed ha stabilito di riesumare il cadavere del bandito per chiarire se è proprio di Giuliano o di un suo sosia. Qualcuno si è maliziosamente chiesto se i magistrati palermitani non avessero altro di più importante di cui occuparsi invece di rimestare tra le ossa del defunto mascalzone. Ma alla domanda è stata dato subito una risposta che ha azzittito i curiosi. Se non fosse morto a Castelvetrano e fosse stato aiutato da mafia, carabinieri, massoneria, separatisti e mariti cornuti a fuggire all’estero, Giuliano avrebbe ora quasi novant’anni. E come escludere che faccia il giardiniere nella villa di Antigua del Cavaliere? (l'Opinione)

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