lunedì 2 settembre 2013

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2 settembre 2013

Capisco, perché li conosco, la “grande soddisfazione” di Filomena Gallo e Marco Cappato dell’associazione “Luca Coscioni” per il laticlavio a vita alla ricercatrice Elena Cattaneo che ha condiviso alcune loro battaglie per la libertà di ricerca. Mi pare logico che siano soddisfatti, e io con loro. Peraltro a quella nomina si sono fermati, dopo averla celebrata con sobrietà. Mi pare invece imbarazzante l’escalation di aggettivi dedicati alle quattro nomine complessivamente intese da autorevoli esponenti e parlamentari del Pd. Bersani ha parlato di un “segnale bellissimo”, Realacci di “eccezionale qualità” e Zanda avrebbe potuto apparire definitivo definendo l’operazione “impeccabile” se non fosse stato superato in assertività da Epifani, che in qualità di segretario pensava di suggellare il tutto definendolo “indiscutibile” ma esponendosi così alla chiosa del senatore Marcucci “non si poteva fare di meglio”. E qui ci si sarebbe potuti finalmente fermare, se non che, per competenza territoriale, ha pensato di dire la sua anche il presidente del Senato Grasso. “Diventino i nostri punti di forza”, ha scandito. Ovviamente intendeva riferire l’aggettivo possessivo all’intera Assemblea, ma l’espressione aveva una sua ambiguità a proposito della maggioranza, potenzialmente difficile, dell’Assemblea stessa. Bravissimo magistrato che come politico non riesce a scrollarsi la fama di gaffeur.
di Massimo Bordin@MassimoBordin

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