martedì 26 novembre 2013

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26 novembre 2013

Due giorni prima della loro convention ho intervistato alla radio Gianni Cuperlo. Intervista comunque interessante perché evidenziava la distanza netta dagli altri suoi due concorrenti. Costruzione delle frasi impeccabile, vocabolario sobrio, non particolarmente immaginifico – e, dopo i giaguari da smacchiare, ciò è un bene – eppure non privo di qualche ricercatezza. A voler trovare un limite, era quello dello spindoctor costretto dalle circostanze a proporsi leader. Certo, se non in circostanze estreme, non voterei un partito guidato da Cuperlo. Ma se ci fosse uno degli altri due non riesco proprio a vedere come potrei solo prendere in considerazione l’ipotesi. Non sono un elettore del Pd perché so benissimo i guai che quelli come Cuperlo hanno combinato e ancora possono fare. Però niente di più. Non ho abbastanza fantasia per immaginarmi quello che potrebbero combinare gli altri due. C’è solo un problema. Il fake su Twitter di Cuperlo, anzi Kuperlo, è strepitoso. “Ricordarsi fare tagliando alla Trabant” fa sicuramente ridere ma, ecco il guaio, l’autoironia non si addice agli ex comunisti italiani. In fondo i problemi veri sono cominciati quando ai fratelli maggiori di Cuperlo cominciò a piacere essere presi in giro in tv dai figli di Guzzanti.
di Massimo Bordin@MassimoBordin

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