martedì 13 agosto 2013

Silvio, Silvia e i garantisti. Machete

             


Mentre scorrevo le pagine di Internet per leggere i vari commenti della sinistra carceraria alla condanna di Berlusconi, le canzoni dei carcerati e amenità del genere, sono atterrato casualmente su un sito ed una foto che ritrae Silvia Baraldini, a Niscemi, mentre protesta da libera cittadina contro il Muos in Sicilia e addirittura chiede di revocare Crocetta perché troppo moscio con il MUOS.

La sinistra di quasi tutto il mondo criticò la sentenza che condannava la Baraldini a 43 anni: Silvia non Silvio era stata riconosciuta colpevole di tentata rapina, di concorso in evasione e di associazione terroristica. Aveva fatto molti anni di carcere. Poi anche per intervento della sinistra al governo Silvia Baraldini, fu estradata in Italia e poi indultata ed è oggi una libera cittadina. E’ una bella cosa. Garantismo, umanità, senso di giustizia avverso ad una pena esagerata, persino il perdono e naturalmente la comprensione per le sue condizioni di salute (nel 1988 le fu diagnosticato un tumore maligno) furono allora giuste battaglie che la sinistra sostenne con determinazione a prescindere dal fatto che le ragioni e i metodi del Black Panther Party fossero certamente terroristici e violenti, dunque esecrabili, anche se non unanimemente esecrati.

Ci furono manifestazioni contro i giudici americani, contro le sentenza giudicata inumana, fino ad ottenere la scarcerazione di Silvia. Non crediamo che quelle manifestazioni fossero non eversive perché erano contro giudici americani, pur essendo fatte da parlamentari di una paese alleato.

Silvia dopo l’indulto non è stata esclusa dal consesso civile, gestisce un pub in una zona in cara alla sinistra alternativa a Roma, e tutti si affacciano la sera a guardarla lavorare con simpatia. Silvia Baraldini ha anzi ricevuto la cittadinanza onoraria di numerosi comuni Italiani per la sua battaglia, dicono in nome della giustizia e la libertà. Oggi la Baraldini fa politica, è esponente di un movimento politico almeno locale e si presenta ancora come già leader del Black Panther Party Questo è perché il carcere non è una sistema di giustizia sociale, ma di rieducazione. Il Caso di Silvio non ha nulla a che vedere con quello di Silvia, ma si dimostra con Silvia che non è nè proibito, nè eversivo criticare, condannare le sentenze, e anzi ci sono forze di sinistra che sono intervenute per revocarle o superarle e Armando Cossutta andò ad accogliere la Baraldini con un mazzo di Rose. Che ha fatto Berlusconi di peggio della Baraldini? Perchè non può criticare come Silvia fece, la sentenza che non condivide? I colpevoli pagano ma non debbono riconoscere per forza la sentenza sennò siamo nel regime de La Confessione. O la sinistra è umana e garantista solo con i suoi amici? (the Front Page)

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