sabato 31 agosto 2013

Più che partiti sembrano comitive. Marcello Veneziani

Se cerchi di capire la politica italiana tramite le immagini dei tg hai l'impressione che non si faccia più tramite i partiti o le correnti, ma le comitive


Vedi ogni giorno in video varie comitive: quella del governo, col caporione e il vicecaporione che parlano a nome del gruppo e spupazzano ministre e ministrelli; poi la comitiva del Pd che si concede ai fotografi solo quando sta per entrare nel tempio del Partito, dopodiché le immagini sono proibite come nelle moschee e nei lupanari; la sottocomitiva di Matteo Renzi, che sfighetta in testa al suo gruppo ma vaga per marciapiedi come se non avesse fissa dimora; la comitiva dei berlusconiani, divisa in falchi e colombe, barboncini toy e pitonesse, sempre in procinto di andare da Berlusconi, sia nei banchi del Parlamento che ad Arcore; chi in auto, chi in trenino da festino, chi a piedi, taluni in ginocchio. Infine la comitiva dei grillini in cui uno urla e gli altri ascoltano, sghignazzano, fanno tappezzeria, come le stelle dei presepi. Più vari randagi.

I legami delle suddette comitive sono sempre meno politici e tantomeno ideologici, e sempre più da combriccola, da bar e da passeggio. La comitiva più particolare resta quella dei ministri, simile ai fischioni: come le anatre omonime, i ministri fischioni si muovono in stormo, sono gregari, monogami, col becco corto, da cui emettono un grido tipico (imu-imu), hanno l'aspetto grigio e tendono a somigliarsi quando stanno insieme. Sono teneri a vedersi, i fischioni. Ma ora si apre la stagione della caccia. (il Giornale)

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