lunedì 17 settembre 2007

Brambilla: "Il 6 ottobre calerò le mie carte". Marco Galluzzo

La fondatrice dei Circoli della Libertà: ho scompaginato il modo di lavorare di tanti politici doc.

«Io sono 9 mesi che vado ripetendo che il nostro movimento non è un partito. I nostri obiettivi sono altri».
Quali?
«Schemi diversi dalla politica tradizionale. Far partecipare, partendo dal basso, tutti coloro che non credono, o non si avvicinano, ai partiti. O che hanno voltato le spalle alla politica, nel fronte liberale e moderato ».
Prima o poi l'appuntamento delle urne verrà.
«Oggi gli obiettivi sono questi, poi vedremo. Il progetto del Partito della Libertà riguarda anche i circoli ha detto Berlusconi. Quindi...».
In Forza Italia la rossa Michela Brambilla fa notizia anche quando sta zitta. Organizza i Circoli della Libertà, dietro l'occhio attento del Cavaliere. Soprattutto suscita gelosie e diffidenze. Tanto che ieri l'altro l'ex premier ha dovuto, per tranquillizzare i dirigenti azzurri, scrivere una nota assicurando che i circoli non saranno mai un partito.
Perché lei fa tanta paura? C'è anche chi dice che sia tutto fumo.
«Della paura non posso curarmi. Sul fumo le rispondo invitandola a guardare la nostra tv delle Libertà. Il centralino è intasato ogni giorno dalla gente che vuole intervenire in diretta, tanto che abbiamo dovuto creare un call center».
Ma lei è consapevole di aver creato un vero e proprio psicodramma dentro Forza Italia?
«Il nostro attivismo può dare fastidio, ma di questo non m'importa. Noi rispettiamo i partiti che oggi fanno politica, ma riteniamo di doverla fare in un altro modo e a chiederci questo sono proprio i cittadini ».
Un po' come Beppe Grillo. Lo teme?
«Sono giorni che il pallino della politica sembra nelle sue mani, più per le reazioni che per quello che fa, o per i suoi insulti. Ma la sua protesta è più provocazione mediatica che altro. Noi raccogliamo l'insofferenza della gente e cerchiamo di strutturarla in proposte che servano a cambiare il modo di gestire questo Paese».
Torniamo a Forza Italia.
«Psicodramma? Noi non abbiamo alcuna intenzione di prevaricare l'azione di Forza Italia. Non ho mai risposto alle provocazioni, soprattutto gratuite. Mi rendo conto, però, che i nostri circoli hanno scompaginato il modo di lavorare di tanti politici doc. Io faccio l'imprenditore da tanti anni, conosco i problemi di questo Paese come li conoscono tanti politici di professione. Eppure ci sono stati tentativi di metterci nell'angolo, come se per fare politica occorresse possedere quei tre quarti di nobiltà che servono per essere accettati al circolo della caccia. Non le sembra assurdo?».
Ci sarà qualcuno che l'apprezza dentro Forza Italia.
«Tanti, da Pisanu a Frattini».
Finita qui la lista?
«Non sono mai stata esibizionista. L'importante è che il nostro movimento continui a raccogliere, come accade, consensi sempre più larghi. Ora ci stiamo dotando di comitati esecutivi provinciali e regionali».
Dell'Utri dice che i suoi circoli sono numeri, in realtà non esistono.
«Le opinioni sono libere. Vedremo il 6 ottobre, nostro primo meeting nazionale. Non vedo l'ora di giocare a carte scoperte».
Lei dice di avere tanti iscritti pentiti di aver votato a sinistra.
«Nel nostro movimento lavorano insieme elettori dell'intera area moderata, compresi tanti delusi dalla Margherita e dal Partito democratico, che non hanno alcuna intenzione di spostarsi a sinistra».(Corriere della Sera)

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