giovedì 12 dicembre 2013

A difesa del proprio status quo. Marco Cedolin

 
In questi giorni di blocchi e proteste, portati avanti da gruppi di cittadini, poco avvezzi ad occupare le strade, ma molto esasperati dalla mancanza della materia prima con cui imbandire il desco, mi è capitato di ascoltare una vera e propria ridda d'improbabili grida d'allarme provenire da un po' tutte le parti. Chi paventa il pericolo di un golpe militare, dimenticando di trovarsi nell'anno del Signore 2013 e non a metà del secolo scorso, nelle mani di banchieri assai più feroci di quanto i militari potrebbero mai immaginare di essere. Chi bolla come squadrista fascista chiunque partecipi ai blocchi, finendo per scontrarsi con la matematica ed il numero dei manifestanti, davvero troppo cospicuo per specchiarsi in movimenti dello 0 virgola. Chi è indispettito dal basso livello culturale dei manifestanti, "tutta gente ignorante che fino a ieri dov'era?" Chi vaticina intorno ad improbabili sodalizi fra poliziotti e rivoluzionari, intravvedendo una futura dittatura assai meno tangibile di quella attualmente in essere, targata Bruxelles e così via....

 Ma il meglio del meglio è offerto dai mestieranti della trimurti sindacale, targata CGIL, CISL e UIL, quelli degli accordi contro i lavoratori firmati senza fiatare, degli scioperi di un'ora che non diano fastidio a nessuno, dell'amore viscerale verso le banche ed il capitale, della genuflessione nei confronti della controparte, elevata a regola di vita. Quelli che proprio a Torino, dove stamani la protesta dilaga costringendo alla chiusura la maggior parte dei centri commerciali, non hanno più il coraggio di presentarsi davanti ai cancelli della FIAT, temendo di venire presi a calci dagli operai di cui avrebbero dovuto tutelare gli interessi.

Proprio CGIL, CISL e UIL, associazioni miliardarie parassitarie, interessate unicamente alla tutela del proprio status quo, hanno dichiarato di voler respingere e contrastare le manifestazioni dei cittadini, bollandoli come qualunquisti, evasori fiscali, mafiosi e via discorrendo. Il tutto nell'estremo tentativo d'innescare una guerra fra poveri, o meglio fra cittadini (partite iva, operai, impiegati) resi poveri da Bruxelles e dai suoi servi di cui la trimurti fa orgogliosamente parte.

Con un poco di pazienza si possono anche sopportare le grida dallarme lanciate dai cittadini spaventati che ancora sanno come imbandire il desco, ma ascoltare lezioni di "democrazia" da parte della trimurti sindacale che insulta i cittadini per tutelare il proprio patrimonio, questo no, mi sembra davvero troppo.
 
(il Corrosivo di Marco Cedolin)

 
 

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