22 dicembre 2013
Mi piace un mondo dove la stretta di mano valga più di mille notai, dove la parola data conti mille volte l’accordo costruito a tavolino da cento azzeccagarbugli, cinquanta per me e cinquanta contro. Sono fatto all’antica, il matrimonio è il matrimonio, e i beni sono naturaliter in comunione, non è la precauzione nei confronti di un futuro dove l’altro potrebbe portarti via la casa, lo stipendio e le mutande. Inorridisco davanti ai contratti prematrimoniali, rifuggo dai codicilli e dalle sottoclausole, dove sarà il Tar del Lazio a decidere la tua vita, e non parliamo dell’orrore verso i contratti di lavoro dove l’assessore abruzzese (se è vero) pretende sesso, matematica alla mano. Detto questo, al posto di Alfano, pretenderei nero su bianco che non possano farmi il culo oltre le quattro volte a settimana.
© - FOGLIO QUOTIDIANO
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