martedì 3 dicembre 2013

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3 dicembre 2013

La situazione sembrerebbe questa. Che le fabbriche siano quasi scomparse, mentre qualche checca finta cuce ancora qua e là dei vestitini, risuola qualche scarpina e s’ingozza a kilometro zero, nel calduccio dei pannelli solari. Che i cortei non lancino più slogan, né combattive parole d’ordine, né marcino più col piglio di una volta, ma si trascinino piuttosto come una barbosa teoria di colleghi miei, sciancati dall’artrite e cigolanti di ruggine. Che i sindacati siano bianchi di tempo e di iscritti. Che perfino i comunisti, i terribili comunisti, vadano al Tartarughino degli anni Duemila ricordando Visconti, il primo Scola, e il loro Putin perduto nella dacia nei pressi di Stalingrado. Correndo di tanto in tanto al bagno per la prostata. La situazione sembrerebbe questa: che anche Berlusconi non c’è più, come Mussolini. Però il berlusconismo, come fù per il fascismo, saranno cazzi estirparlo. E Ciccio primo spopola, e Scalfari fanciullo a commentare il tutto. Un paese per vecchi? Errore. C’è un vispissimo Renzi in fondo al tunnel.

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