mercoledì 4 dicembre 2013

Lettera aperta a un commissario finlandese. Generale Desaix


 
Caro commissario finlandese,
ci rivolgiamo a te che sei un personaggio di fantasia, ma molto evocativo, per avere finalmente la risposta ad alcune domande che ci tormentano.
  1. Leggiamo sui dati di un istituto che si chiama Eurostat, dove il prefisso “euro” sta ad indicare il continente del quale si occupa, che nel 2012 la spesa per consumi finali, cioè la spesa per il funzionamento delle amministrazioni pubbliche, del paese dal quale ti scriviamo è stata il 20,1% del pil mentre quella dell’area euro, dove euro indica l’omonima moneta, è stata il 21,6%. Fra l’altro anche quel paese di cui ti dicevamo fa media e perciò l’abbassa. Tutto sommato quel paese spende una venticinquina di miliardi di euro in meno di quanto spenderebbe se fosse in media con gli altri. E allora, come mai ci scassi la uallera proprio a noi dalla mattina alla sera con la spesa pubblica che sale sparata come un razzo e bisogna tagliare di qua e di là?
  2. Sempre restando alla spesa pubblica, commissario finlandese, che è 800 miliardi di euro e cazzo ci vuole a tagliarne un pochino, lo sapevi che dentro quegli 800 miliardi ce ne sono una cinquantina di contributi sociali che le amministrazioni pubbliche pagano all’Inps per i loro dipendenti? E una quarantina di miliardi di irpef sulle pensioni, che sono calcolate al lordo, quindi l’Inps li paga allo Stato? E una decina di miliardi di Irap, perché l’Irap la pagano anche gli enti pubblici? E che se tagli questa roba qui la tagli anche in entrata, perché lo Stato li spende e lo Stato li incassa, e il deficit non cambia di un pelo? Ora, siccome ci dite tutti che 800 sono troppi e bisogna tagliarne 30, anzi 32, ci viene da pensare che se fossero 768 vi andrebbe bene. Adesso che sapete che non sono 800 ma meno di 700, non è che ricominciate a dire che sono troppi lo stesso?
  3. E ora, commissario immaginario, passiamo alle entrate. Sì, perché tu ci dici che hai ancora l’incubo del 2011. “A chi cazzo glielo dici”, ci verrebbe da esclamare. Non è che quando vai in visita in Indonesia gli dici che hai ancora l’incubo dello tsunami, e ad Haiti quello del terremoto, no? Ecco, il 2011, immaginiamo che tu ti riferisca a quello dopo Cristo, però cerca di specificare perché come pil è più o meno quello di quattromila anni fa. Sai cosa abbiamo scoperto rifacendo i conti? Che a suon di letterine segrete (a proposito, ma è vero che l’avete mandata anche a Zapatero? Ma dai, pensa che fino a che non lo abbiamo saputo ci stava sulle balle) ci avete fatto fare tre manovre in manco sei mesi che per il 2013 valgono 75 miliardi di euro: 26 di tagli di spesa e 49 di maggiori entrate. Insomma, gira che ti rigira, il 2013 è bello che finito ed i 26 miliardi di tagli ci sono tutti, mentre dei 49 di tasse ne mancano 42. Dovevamo fare il pareggio e siamo quasi al 3%. Qua da noi sul mediterraneo il 3% del pil fa circa 45 miliardi, indovina il quasi 3% quanto fa? Allora ti volevamo chiedere: come è possibile che uno che ci ha fatto fare il culo come un secchio per tornare esattamente al punto di prima, ma con un botto di tasse e disoccupati in più e un botto di produzione in meno, fa ancora il commissario finlandese invece di tornare a servire le aringhe in qualche trattoria di Helsinki?
  4. Poi riflettendo ci siamo detti: se uno mette 49 miliardi di tasse e gli arriva una recessione tale che ne incassa solo 7 e perde gli altri 42, allora se invece di metterli li toglie perde quei 7 ma gli altri 42 tornano indietro. Come lo vedi come ragionamento? Fila? E se invece di mettere quell’energumeno che ci hanno mandato dal fondo monetario a seviziare la gente provassimo a fare così? Tanto perso per perso…al limite vi diamo in pegno il Colosseo (a proposito, ma quei cialtroni dei greci han cominciato a smontarlo, il Partenone? Dov’è che lo mettete quando vi arrivano i container coi pezzi? Nella piazza di Tampere? Dai che siamo curiosi). Però sia chiaro che se volete il Colosseo vi dovete prendere anche Della Valle.
  5. Poi c’è il debito, caro seccatore che ci molesti dalla Scandinavia. Ecco, quella sì che è una rogna. Hai visto che roba? In percentuale del pil aumenta che pare la neve intorno al lago Ladoga. Siamo andati a controllare. Oh, non ci crederai, lo sai quant’era il pil nel 2008? Era 1.575 miliardi di euro! E nel 2013, con cinque anni di inflazione dentro, lo sai quant’è? 1.557! E’ di meno! Pensa quant’è sceso al netto dell’inflazione! Tu che dici, se ‘sto rapporto col debito non scende mai potrebbe essere per quello oppure sono i comuni che spendono troppo di bolletta dell’acqua per le fontane?
  6. Infine, caro il nostro bel commissarione, leggiamo che intendi candidarti alla presidenza della Commissione europea per l’Alde, che ci pare che sia un partito europeo, tipo i democristiani o i comunisti, giusto? Ma qual è di preciso? Quello dove vanno tutti quelli che nei loro paesi si atteggiano da statisti e poi arrivano sesti, tipo Monti da noi? Dai, non ti preoccupare, tanto dei voti che ti frega? Mica funziona così, altrimenti sarebbe una democrazia e , non te la prendere, a quest’ora tu saresti a scaricare casse di aringhe su qualche molo ricoperto di neve. Non è che ti sei confuso con altri posti di più provata solidità democratica, tipo la Russia, l’Iran o la Birmania? Ma secondo te, se il presidente della commissione lo votassero veramente lo farebbe da dieci anni Barroso? Ma lo hai guardato bene? Secondo te a fare il presidente come ha fatto, si è presentato alle elezioni europee contro Tony Blair e ha vinto lui? Ma dici sul serio? Per non parlare di quello che c’era prima, che veniva dall’Italia. Dall’Italia! Ma si può? Tranquillo, come puoi vedere dai tuoi predecessori i criteri per scegliere il presidente sono ben altri. Prima di tutto deve avere una personalità così anonima ed insignificante che dopo i primi tempi nessuno si ricorda che esiste. E poi deve essere una tale pippa da risultare totalmente inoffensivo. Se potessero a fare il presidente ci metterebbero una pianta oppure un comodino, quindi, dacci retta, tieni duro che hai ottime possibilità.  (the FrontPage)

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