martedì 11 dicembre 2007

Il fantasma del centro. Angelo Panebianco

E’possibile che al termine del processo di dissoluzione degli attuali schieramenti di centrosinistra e di centrodestra, una volta varata una nuova legge elettorale proporzionale, si assista alla rinascita di un partito di centro. Un partito piccolo, certamente. Ma anche un partito che, numeri permettendo, potrebbe diventare l’ago della bilancia, la forza politica indispensabile per qualunque combinazione di governo. Un partito siffatto, anche con una forza elettorale di poco superiore al cinque per cento, potrebbe disporre di un grande «potere coalizionale», non proprio dettare legge ma quasi: potrebbe allearsi oggi con Berlusconi e Fini contro il Partito democratico pronto però a rovesciare le alleanze domani, nel caso che le sue richieste non venissero accettate dai partner del momento.

Che tipo di forza politica sarebbe? Quale contributo darebbe, e in quale direzione, alla soluzione dei problemi italiani? Sappiamo che sarebbe un partito sensibile ai valori cattolici. E che altro? Ad esempio, di quale politica economica e sociale si farebbe assertore? Sappiamo, grosso modo, cosa saranno, da questo punto di vista, il Partito democratico di Veltroni e il Partito del popolo delle libertà di Berlusconi, i due partiti maggiori. Il Partito democratico, probabilmente, si attesterà in un qualche punto di equilibrio fra le istanze modernizzatrici propugnate dal suo leader e le istanze conservatrici della sinistra e della Cgil: una socialdemocrazia moderna ma annacquata.

Il partito di Berlusconi, a sua volta, si attesterà in un qualche punto di equilibrio fra il liberalismo economico (il cosiddetto «liberismo ») che interessa soprattutto al suo elettorato del Nord e le istanze stataliste delle sue altre componenti. Socialdemocrazia annacquata contro liberalismo economico annacquato. E il partito di centro? Cosa sceglierà? La domanda non è peregrina. Se davvero quel partito fosse indispensabile per ogni futura combinazione di governo diventerebbe essenziale conoscere il suo programma economico, le sue proposte su tassazione, spesa pubblica, liberalizzazioni, riforma della pubblica amministrazione, eccetera.

Se volessimo affidarci ai precedenti, alla storia, non ne ricaveremmo molti lumi. L’Udc di Pier Ferdinando Casini (plausibilmente, magna pars del possibile partito di centro), durante il governo Berlusconi, fu soprattutto visibile nella sua continua tenzone con la Lega di Umberto Bossi e, inoltre, svolse un ruolo, insieme ad An (il famoso sub-governo), nel porre freni agli entusiasmi anti-tasse di Berlusconi. È nella natura dei partiti aghi della bilancia di non poter adottare profili programmatici netti. Poiché un profilo netto rende possibile solo l’incontro con certi partner e non con altri. Il partito di centro è per lo più condannato dalla sua collocazione a una certa «indistinzione programmatica ». Per questo, in genere, è preferibile avere a che fare con due grandi partiti che, da posizioni distinte, competano fra loro per accaparrarsi l’elettorato di centro anziché rischiare di affidare le sorti del Paese a un partito di centro. Il possibile, futuro, partito di centro smentirebbe questa regola? Corriere della Sera)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il sottoscritto Prof.Sampognaro Giuseppe,per conto di numerossime persone che gli scrivono nel suo portale www.sampognaro.it invita i visitatori del presente blog, per il Bene dell'Italia e il Benessere dei Cittadini, ad essere Sostenitori della seguente iniziativa. I nostri “governanti” non si limitano, per raggiungere i loro scopi, per i loro sporchi interessi, a calpestare la legalità ma, purtroppo, se ne infischiano della gravissima situazione in cui versa una buona parte della Popolazione che, con i miseri stipendi, non raggiunge la fine di ogni mese ed, inoltre, vedono il potere d’acquisto del loro denaro assottigliarsi sempre di più.
Da molte parti si auspica la creazione di un nuovo partito, sorretto da persone oneste,o non colluse con le Associazioni delinquenziali, o che non siano state condannate, o indagate, che desiderino esclusivamente il bene dell’Italia e il benessere dei Cittadini.
Il relativo nome del Partito potrebbe essere “LAVORO e BENESSERE nella LEGALITA’ “. I Presidenti del partito potrebbero essere Luca Cordero di Montezemolo, l'On.DiPietro,l'On.Tabacci o Beppe Grillo. In esso potrebbero convergere i voti dell'Italia dei Valori, della Rosa Bianca e dei sostenitori di Beppe Grillo. Il programma e il simbolo sono presenti nel suindicato sito.
Ringrazia di cuore e invia distinti saluti.
Prof.Sampognaro Giuseppe.