mercoledì 17 ottobre 2007

Gli Ogm sono già tra noi, sbagliato demonizzarli. Paolo Scarpa Bonazza Buora

Il dibattito-disputa sull'utilizzazione e perfino sulla ricerca e sperimentazione degli OGM in agricoltura dura da molti anni. In genere posizioni radicali e poco motivate. Peccato, dato che sarebbe utile portare la discussione sul terreno del ragionamento.

Mi occupo di politica agraria fin da ragazzo, lo faccio in Forza Italia sin dalla fondazione ed ho ricoperto incarichi di governo; quindi spesso mi ritrovo a fronteggiare posizioni estreme. Ho ricevuto attacchi che non mi hanno condizionato. Sono in grado di esprimere in pillole la mia opinione:

1) Molti grilli parlanti pro e soprattutto contro gli OGM non li conoscono; ripetono fruste litanie e pre-giudicano;

2) Non tutti sanno che importiamo quantità ingenti di commodities, specie soia, e che dunque mangiamo anche in Italia OGM e loro derivati;

3) Abbiamo recentemente riformato la PAC( politica agricola comunitaria) in senso più liberista e compatibile con le regole della WTO; per questo motivo il potenziale produttivo dell'agricoltura europea è calato e quindi le importazioni di OGM cresceranno;

4) Ciò perché i grandi Paesi produttori di commodities fanno larghissimo uso di OGM: aumentare le importazioni equivale ad aumentare gli OGM che mangiamo;

5) Paesi entrati di recente nell' UE utilizzano gli OGM ed altri nostri vecchi partners si stanno gradualmente convertendo alle tecnologie più attuali; il mercato UE è unico, la PAC è unica: occorre dunque assicurare pari condizioni di partenza per tutti gli agricoltori europei;

6) Il mercato premia gli OGM free?Pare proprio di no. Al Chicago Board le quotazioni del mais, della soia, del riso e del colza biotecnologici sono più alte di quelle del prodotto nazionale fissate a Milano ed in ogni Borsa merci italiana. Ma il nostro prodotto è rigorosamente OGM free.

7) Ciò accade perché il mercato se ne infischia delle pregiudiziali ideologiche nostrane e segue la legge della domanda e dell'offerta. La domanda è in crescita strutturale perché Cina,India, ed altri importanti Paesi hanno aumentato il fabbisogno.Inoltre la domanda di commodities per la produzione di bioetanolo è crescente;

8) Perché dunque vietare la produzione biotech anche per l'industria bioenergetica? Mica lo bevi l'etanolo;

9) Nessuno ha mai dimostrato che gli OGM siano nocivi per la salute umana; semmai è certo che con gli OGM si annulla o si riduce l'utilizzo di sostanze chimiche potenzialmente dannose. Inoltre si evita nello stoccaggio la formazione di tossine cancerogene;

10) Vero è che la ricerca e la produzione delle sementi OGM è sostanzialmente americana. Comprendo che a Mario Capanna,Carlin Petrini e compagni questo aspetto possa non piacere. Piuttosto che ululare contro l'imperialismo USA mi parrebbe più costruttivo favorire la ricerca e la sperimentazione europee ed italiane. In Italia si fa l'esatto contrario, si bloccano ricerca e sperimentazione e si minacciano di licenziamento i ricercatori degli Istituti che provano timidamente a fare il loro mestiere;

11) E' assolutamente vero che l'agricoltura italiana ha caratteristiche e prospettive dominate dalla qualità. E la qualità si raggiunge non solo nei prodotti di nicchia; diversamente sarebbe una qualità di nicchia, una "qualità per fighetti", e ciò contraddirebbe le pulsioni sociali di quanti ogni giorno fanno proclami politici sulla qualità. Ma se la qualità per noi è un must, allora mi parrebbe ovvio elevare i suoi livelli, per esaltare le nostre specificità. Ciò si può fare con una ricerca applicata alla realtà agricola ed agroalimentare italiana. Il miglioramento genetico delle piante e degli animali ha una storia luminosa nel nostro Paese; Padre Gemelli ed il Prof. Malliani usavano le tecnologie della loro epoca, ma è arrivato il tempo di passare dalla carriola almeno all'automobile, pur nella consapevolezza che gli altri sfrecciano in jet;

12) Occorre assicurare coesistenza fra agricoltura convenzionale,biotecnologia e biologica. E' possibile anche in Italia.Sono ovviamente per la tolleranza zero per la presenza accidentale OGM in agricoltura biologica. Occorre controllare ben di più il biologico, talora truffaldino;

13) Etichettatura:la voglio chiara per informare correttamente il consumatore che deve poter scegliere liberamente. Esattamente come l'agricoltore o l'industria alimentare.

14) Principio di precauzione: la sicurezza alimentare è diritto fondamentale. Ma tale principio non può essere artatamente invocato, bensi' applicato con rigore scientifico.

Rinvio ad altra data altre considerazioni.

Un'ultima questione. Esiste un grave deficit di comunicazione sul punto. Gli anti OGM hanno un esercito di generali, opliti e media. I pro OGM vivacchiano nella clandestinità. Nella nostra epoca ciò che è giusto, se comunicato in modo sbagliato, è sbagliato. E la politica si regola di conseguenza, con poche eccezioni. Stupisce quanto l'industria biotech e il mondo scientifico non sappiano comunicare e si facciano travolgere dal conformismo e dall'ignoranza in un oceano di pummarola biologica. (l'Occidentale)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Perche non:)